LICHENE ISLANDICUS

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UN BRUTTO VEGETALE DI GRANDE VALORE

di Aldo Ercoli

Il Lichen islandicus (Cetralia islandica) viene impiegato in fitoterapia. La parte utilizzata è il tallo, ossia il corpo dei vegetali inferiori (funghi, alghe, licheni) nei quali non si distinguono la radice, il fusto e le foglie. Siamo nel campo delle vegetazioni Crittogamiche (l’opposto delle Fanerogamiche, piante che si riproducono per mezzo di stami e pistilli: i primi sono organi maschili del fiore; i secondi quelli femminili).

La moltiplicazione delle Crittogamiche è generalmente affidato al distacco di un frammento di tallo. I licheni non sono vegetali semplici (come le felci). La loro vera natura nasce dalla simbiosi di un alga con un fungo. Fu scoperta nel 1867 dal botanico Schwendeneder. Nella simbiosi l’alga (ne esistono marine e terrestri) offre la sua verde clorofilla (utile per la fotosintesi).

Il fungo (appartenente per lo più agli ascomiceti o a quella dei basidiomiceti) è eterofilo, ossia si alimenta a specie di sostanze organiche di esseri autrofi (vegetali con clorofilla) con detriti molto deteriorati ma alcuni viventi immobilizzati nella sostanza organica di porzioni decedute di organismi. Becchini dei morti liberano i sopravvissuti facendoli ritornare nel grande ciclo naturale della natura.

L’importanza biologica dei funghi è sulla terra pertanto notevolissima, simile alla funzione della fotosintesi clorofilliana delle piante verdi, nell’aria.

Il lichene, figlio e frutto di queste simbiosi (alga – fungo) non vive solo in Islanda o nei freddi climi dei polo nord. Questa pianta posso definirla come un vero e proprio “pioniere terrestre”. Ha poche pretese per sopravvivere: necessità solo di poca acqua, di aria e luce. E’ l’unica che può insediarsi e colonizzare ambienti non compatibili con la vita di altri vegetali. E’ capace di resistere anche alle torride condizioni dei deserti più aridi, come la Manna (Lecanora esculenta) che da alcuni viene identificata con la manna della Bibbia.

Sono noiose queste nazioni botaniche? Le ritengo però essenziali per comprendere bene la natura del Lichene d’Islanda, che non ha ne fiori ne foglie, ne certamente un aspetto gradevole. <E’ una piccola pianta striminzita, senza foglie, dalle lamine accartocciate, secche al tatto, che portano alle estremità dei minuscoli dischi> (Segreti e virtù delle piante medicinali 1980). Ovunque si appoggi (terreno, rocce, alberi) forma dei cuscinetti spessi, resistenti ed elastici. Nei deserti, come già detto, era chiamata Lecanora esclulenta perché sembra “leccare” il terreno sassoso, le rocce, gli alberi. Si pensava che l’etimologia della parola lichene, derivasse dal greco “leikhò” (io lecco). E ‘ molto più probabile che provenga , sempre dal greco, “lichen”, “crosta cutanea”.

In fitoterapia si utilizza il tallo, la parte più nutriente e ricca di principi attivi. Contiene circa il 50% di polisaccaridi idrosolubili (lichenina, Isolichenina), acido folico, gallinico, usnico, vitamina del gruppo B,tracce di ferro. Contiene anche molte sostanze amare, tanto che si usa come decotto, infuso caldo o macerato freddo, a seconda dell’effetto desiderato.

Si utilizza l’estratto fluido (0,5 – 1 gr /die); la T.M. (Tintura Madre) Lichene islandicus, 25 gtt 3 volte al giorno; la polvere: 2-4 gr/die.

Quali sono le attività principali? E’ soprattutto utilizzato per rendere la tosse più grassa, meno secca (bechico emolliente); le mucillagini proteggono le mucose infiammate e aride, l’acido usnico ha proprietà antibiotiche. Si ipotizza anche un’indicazione immunostimolante (Phytother 1987).

E’ verosimile che anche gli acidi lichenici svolgono un’importante azione antibiotica e batteriostatica (Stcher O. Pharm. Acta 1965) < L’infuso (5%) per azione contro il vomito incoercibile, nelle cinetosi, nella nausea in gravidanza> (Campanini E. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali 1997). L’olio essenziale (oleum Verbenac) è molto utilizzato in profumeria per la sua azione lenitiva e delicata sulla cute.

Notevole è l’impiego in odontoiatria (i dentifrici più costosi). I licheni islandici al 100% naturali hanno un effetto batteriostatico, anti – placca e soprattutto antimacchia (sbiancante). Come alimento il tallo di questo vegetale è molto consumato dagli islandesi. Lo raccolgono tutto l’anno, lo macerano nell’acqua per 24 ore al fine di eliminare le sostanze amare, lo disseccano e lo macinano, ottenendo cosi una farina (il tallo ripeto è ricco di carboidrati).

Nelle regioni nordiche è l’elemento base delle renne. Va inoltre sottolineato che un gran numero di licheni fornisce sostanze coloranti utilizzate nell’industria tintoria dei tessuti. In ambito medico è attualmente molto attivo la ricerca nella produzione di nuovi antibiotici da parte dei licheni.