LE SCOPERTE DELLA MEDICINA NASCONO DALLO STUDIO DELLA NATURA

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Dottor Professor Aldo Ercoli
Dottor Professor
Aldo Ercoli

Natura “maestra di vita”? Certo, lo hanno detto per primi i filosofi italiani del Rinascimento. Soprattutto il vescovo di Bressanone (Brexin) Niccolò Cusano (a cui è stata intitolata un’Università) e Pico Della Mirandola. Gli atomi e le galassie ci danno conferma, pur nella nostra “dotta ignoranza” (N. Cusano) che esiste un microcosmo parallelo al macrocosmo. Più che geometricamente parallele a me sembrano più “spirali di DNA”, perché vi è una specularità che coincide (“Coincidentiaoppositorum” di N. Cusano poi ripresa da Hegel).

Se nel macrocosmo le “guerre stellari” le abbiamo viste solo nei film di fantascienza, lo stesso non si può dire, nel microcosmo, per la “guerra invisibile” (ad occhio nudo ma solo al microscopio), da sempre in atto tra batteri e miceti (funghi), actinomiceti, nocardie. Siamo nel microcosmo.

La muffa è uno strato di consistenza e colore variabile prodotta dalla proliferazione di funghi saprofiti su sostanze organiche, in via di decomposizione, che si stanno guastando. E’ una sorta di velo pietoso, di sudario, che copre chi sta per morire. Questo scenario avviene meglio se vi è oscurità (il buio della notte) ed è presente un tasso di alta umidità.

Sono queste le stesse condizioni che favoriscono anche i batteri, contro i quali le muffe sono in guerra.

In effetti il predominio sui batteri avviene grazie alla secrezione, da parte delle muffe, di speciali sostanze ad azione battericida e batterriostatica.

Non è grazie ad una muffa (penicillium) che Alexander Fleming, nel 1928, si accorse della distruzione dei batteri (staphylococchi), che stava esaminando?

Non è nata così, per caso, la penicillina, dalla secrezione di questa muffa verde? Sempre restando nel campo fungino, il Cephalosporiumacremonium è stato il primo miceto in grado di produrre cefalosporine.

Lo scoprì, isolandolo e studiandolo, nel 1949 un ricercatore italiano, Brotzu, in prossimità delle coste della Sardegna. E sapete dove? Vicino allo scarico di una fogna. E’ forse un caso?  Nel microcosmo questa guerra perenne, specie nei posti più deteriorati, ha permesso all’umanità di scoprire tanti altri antibiotici. Si sono salvate dalla morte migliaia di persone. Pensate alla Streptomicinaprodotta e secreta da un actinomicete (Streptomicusgrisens) presente nel terreno oppure agli antibiotici aminoglicosidici (gentamicina, netilmicina, amikacina). Sempre scavando nei terreni più luridi, in molti posti del mondo, si sono scoperti nuovi microrganismi produttori di antibiotici: le tetracicline (ambramicina, minociclina) nascono così nel 1952. Poi è chiaro, studiando la loro formula chimica, tutti gli antibiotici sono stati sintetizzati in laboratorio. Miceti, actinomiceti, nocardie, aspergilli contro i batteri, agiscono con le loro armi chimiche batteriologiche per sopravvivere o morire in questa battaglia silenziosa e invisibile. Proprio scoprendo e studiando questi naturali nemici dei batteri si sono potute debellare (o almeno, nella peggiore delle ipotesi, ridurre ai minimi termini nei paesi industrializzati) malattie terribilmente devastanti come la Tbc, il colera, la lebbra, la rickettsiosi, la peste. Sempre da un terreno, questa volta proveniente dall’arcipelago delle Filippine, il dottor McGuire con i suoi collaboratori, scoprì nello stesso fatidico anno 1952, lo Streptomyceseriythreus, vale a dire un microrganismo capace di produrre il capostipite di quella che sarebbe diventata una famiglia di antibiotici oggi largamente utilizzati. Mi riferisco all’eritromicina, primogenita dei macrolidi, da cui deriveranno la claritromicina e l’azitromicina. Lo studio della natura ha portato, anche in campo chirurgico, a sensazionali scoperte. La Serratia peptidasi (detta anche serralisina, serrapeptase) è un enzima proteolitico prodotto da enterobatteri della specie serratia. Sapete da quale essere vivente, questo enzima, è stato isolato negli anni 60’? Dal baco della seta che lo utilizza naturalmente per dissolvere il bozzolo. La serapeptidasi agisce come proteolitico e fibrinolitico tanto da venir impiegata oggi in tutti i settori della chirurgia come antinfiammatorio ed antiedemigeno. Questo enzima migliora la circolazione ove c’è l’infiammazione, accelera la liberazione del muco, promuove il riassorbimento degli essudati purulenti e di quelli fibrinosi. Bastava, per scoprirlo, osservare il baco della seta.

Da questo bianco e brutto verme nascerà la bella farfalla.

Ed il fiore di loto, uno dei vegetali più stupendi, non nasce dallo sterco?

Allora è vero che gli opposti coincidono? O no?