L’AMORE DOPO I 50ANTA

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amore dopo gli anta

Nella mia pratica clinica vedo molte persone, da quelle più giovani (adolescenti) fino anche alle persone di 80 anni. Molte sono le persone “anta” che raccontano di come si sentono con il partner storico oppure dopo un divorzio (magari faticoso e con molta sofferenza) e nell’avventura di trovare (o di stare alla larga da) un altro amore.

È importante osservare il ciclo vitale della coppia: spesso le coppie “storiche” ormai hanno figli giovani adulti che magari sono all’università oppure vivono fuori e già lavorano o stanno finendo gli studi, ma possono avere figli nell’età adolescenziale.

Spesso nelle famiglie in cui i figli stanno diventando autonomi, capitano delle crisi di coppia che mettono in discussione le fondamenta attraverso cui si è costruita la coppia stessa ma che, ora, hanno bisogno di essere riviste e ricontrattate. In questo modo la coppia si ridefinisce, trova un altro modo di esistere.

È importante questo passaggio evolutivo perché, ora, i coniugi ri-cominciano a diventare coppia come all’inizio del matrimonio ma in una fascia d’età diversa; per esempio la coppia si può permettere di essere più coppia e un po’ meno genitori e di prendersi degli spazi per sé più facilmente; non solo, ma anche gli elementi della coppia possono permettersi di trovare degli spazi personali, finora dedicati più alla famiglia.

Un altro gruppo di persone che rientrano negli “anta” sono quelli che hanno vissuto per un lungo periodo in coppia (matrimonio o convivenza) da cui possono essere nati dei figli oppure no. Molto spesso, dopo l’elaborazione del lutto per la fine della relazione, emerge un timore relativo ad intraprendere nuove relazioni.

Il desiderio c’è ma c’è anche la paura di confrontarsi con altre persone relativamente alla sessualità, al cosa fare in contesti con cui non si ha più confidenza, la paura di rendersi e apparire ridicoli nonchè la paura di non piacere ad altre persone e la paura di rimanere ancora soli e disillusi. Molti riescono a costruirsi una rete di amicizie e trovano adeguato avere rapporti occasionali in modo tale da proteggersi da eventuali vincoli.

Questa è una fase molto importante perché le persone è come se vivessero una seconda fase adolescenziale, di leggerezza ma consapevolmente perché comunque sono adulti. Attraverso questa fase è come se le persone si alleggerissero degli orpelli educativi restrittivi e raggiungessero maggiore consapevolezza di ciò che desiderano per se stessi e da una eventuale coppia.

Da ciò che viene raccontato, nella fascia d’età degli “anta”, l’essere in coppia assume un aspetto completamente diverso dall’immagine classica. La prima cosa che si richiede è stare bene: l’altro non è più un “completamento” ma assume il ruolo di migliorare la vita e non di appesantirla.

La coppia non è più vincolante (“dobbiamo stare sempre insieme”) ma uno spazio in cui entrambi sono presenti in egual modo, anche nell’essere lontani. La coppia, in questo ciclo vitale, viene vissuta più nel qui ed ora e pochi sono i progetti futuri perché ha molta più importanza il momento presente. Spesso non si ha neanche il desiderio di vivere insieme perché il proprio spazio personale è diventato fondamentale.

Il sesso è, tendenzialmente, più libero da quegli orpelli educativi citati prima e qualitativamente più soddisfacente perché, ormai, la donna in menopausa vive la sua libertà e non teme più la gravidanza.

psicologia giuridica
Dottoressa Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta

Dottoressa Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta Psicologa Giuridico-Forense
Cell. 338/3440405

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