SABATO 25 OTTOBRE ALLE 18 AL GRANARONE
Intervista al regista Domenico Parisse

Come si è avvicinato a questo genere di documentari?
Ero sommozzatore, nasco come cameraman subacqueo. È stato naturale poi tornare in superficie seguendo l’acqua, è il mio elemento, è memoria.
Acqua-archeologia. Di quale legame parliamo?
Acqua e archeologia è un binomio che funzione, seguendo il fiume Cremera ho raccontato la storia del popolo veietano, mi sono appassionato. Da lì il popolo dei Farisci, a Cerveteri sono partito dalle cascate per entrare nel cuore degli Etruschi.
Un territorio difficile, qual è stata la sfida più grande nella produzione di questo documentario?
Finire questo progetto! Un’impresa ardua ottenere la fiducia degli enti, ma lo sforzo è stato ripagato da un risultato di cui vado fiero. Da esterno, ho raccontato in modo veritiero il territorio.

Un forestiero! É romano, vive a Ciampino e guarda all’Etruria.
Dal punto di vista paesaggistico il Lazio è bellissimo non serve andare lontano. La caldera di Manziana è un patrimonio immenso, un ambiente che visto dall’alto sembra di camminare sulla Luna. Il documentario chiude anticipando il prossimo lavoro: l’acquedotto Traiano.

Viaggiano sulla stessa linea, l’effetto creato dalle riprese con i droni si ritrova nel libro, ricco di immagini. Il messaggio poi è lo stesso: curate quello che avete, sono bellezze uniche!
É un lavoro per tutti, dal linguaggio semplice che non annoia.
Più che una curiosità, c’è un punto del lavoro che mi inorgoglisce: le riprese della Tomba dei Rilievi, descritta come l’ho vista io! L’archeologia, protagonista indiscussa di questo documentario, offrirà al pubblico un’immersione nella storia antica di un’area che conserva ricchezze straordinarie.

Il prossimo 25 ottobre 2025, alle ore 18, presso l’ Aula Consiliare del Granarone in via Francesco Rosati a Cerveteri, verrà presentato il nuovo documentario dal titolo “L’Agro Cerite e le sue acque”. Dopo il successo dei precedenti, “Il Crèmera nelle terre di Veio” e “Le acque nelle forre dell’Agro Falisco”, questo nuovo lavoro si inserisce nel contesto di un’ulteriore esplorazione di territori straordinari da un punto di vista archeologico.
L’evento rappresenta non solo un’opportunità di approfondimento e conoscenza storica, ma anche un’occasione per celebrare l’importanza della collaborazione tra istituzioni, esperti e cittadini nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale.


































































