LADISPOLI, RESPINTA LA COMMISSIONE D’INDAGINE SUL CINETEATRO

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Ladispoli slitta l'apertuna del cine-teatro Massimo Freccia
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L’OPPOSIZIONE: “UNA VERGOGNA”

Niente commissione d’indagine per fare luce sul cineteatro “Massimo Freccia” di Ladispoli. A chiederlo erano stati i consiglieri comunali di opposizione durante l’ultima massima assise cittadina che si è svolta martedì pomeriggio a Palazzo Falcone. Un mistero il motivo per cui questa opera pubblica non riesca proprio ad aprire. Tante polemiche, come prevedibile, alla fine del consiglio da parte della minoranza.

«Una prepotenza – non usa giri di parole Roberto Garau – noi volevamo soltanto che venisse votato un atto per far capire alla città cosa sta succedendo realmente e dare quelle risposte per portare a conoscenza questa problematica per una questione di trasparenza».

Si accoda il collega Alessio Pascucci: «Una vergogna, non serve aggiungere altro, c’è il video della registrazione del consiglio comunale, il nostro intento era solo quello di mettere in evidenza chi sta lavorando male sul teatro».

E infine Fabio Paparella, tra i più attivi sulla questione. «Non ci sono parole. La ditta avrebbe dovuto consegnare l’opera già 3 o 4 anni fa. Questa maggioranza ha pure azzerato il canone di affitto prorogando altri 5 anni con un canone simbolico di 500 euro al mese. Il sindaco ha mancato di esercitare il suo ruolo di controllo per riappropriarsi di un luogo pubblico. Ricordo che dentro la commissione ci sarebbero stati anche gli esponenti di maggioranza. C’è un’indagine della Corte dei Conti su questa situazione, vedremo come andrà a finire».