Ladispoli, morte di Alvarone: denuncia contro ignoti alla polizia

0
1309

Sono stati i suoi familiari ad attivarsi: vogliono sapere se poteva essere salvato in caso di soccorsi più immediati.

La sua scomparsa ha lasciato un vuoto nella comunità ladispolana, ma ora i familiari vogliono andare a fondo per capire se Alvaro Agostini, per tutti “Alvarone”, si sarebbe potuto salvare. È stata infatti presentata una denuncia contro ignoti alla Polizia di Civitavecchia per i fatti accaduti il giorno del decesso, cioè il 2 febbraio. Giorno in cui appunto Alvaro, 70 anni, era uscito di casa alle 7 di mattina avvertendo però un forte dolore al petto e ai reni. Da lì la chiamata alla moglie che in fretta e in furia lo ha accompagnato al pit di Ladispoli per farlo visitare. Al termine di una breve visita, l’uomo sarebbe stato mandato via dopo un elettrocardiogramma, anche se le sue condizioni non risultavano migliorate, con un sanitario che ha suggerito alla donna di portarlo in ospedale per ulteriori accertamenti.

La moglie si è recata subito all’ospedale Padre Pio di Bracciano e gli operatori sanitari hanno notato la gravità delle sue condizioni. Solo intorno alle 11 l’arrivo dell’eliambulanza per il disperato volo in direzione di un ospedale romano, al San Camillo perché in un’altra struttura non c’erano sale operatorie disponibili. Purtroppo il cuore di Alvaro non ha retto.

Una domanda soprattutto tormenta i suoi familiari: “Se soccorso in tempo con ambulanza o eliambulanza poteva essere salvato?”. Sarà la Procura di Civitavecchia a stabilirlo dopo i risultati dell’esame autoptico. I familiari di Alvaro hanno nominato come legale Carmelo Antonio Pirrone.