Ladispoli come Lampedusa: prova di nidificazione di una Caretta caretta in piena estate

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Forse la tartaruga messa in fuga dai flash indiscreti dei telefonini. Ci fu un precedente nel 2020, quello delle uova “contese”

Due tartarughe trovate morte dopo essere state trascinate a riva dalla corrente: un fenomeno purtroppo sempre più ricorrente nel nostro mare. Dopo qualche giorno un altro esemplare, vivo, che ha provato a nidificare nel tratto centrale, in via Regina Elena e poi a sud, in via Marina di Palo. Capitaneria di porto, esperti e biologi di Tartalazio ma anche tanti volontari delle associazioni ambientaliste come Marevivo Lazio hanno riscontrato delle tracce. Ci sono i filmati di molte persone presenti che sono testimoni della prova da parte della Caretta caretta di lasciare le uova in spiaggia a Ladispoli. Forse, ed è un più di un sospetto, tutta quella gente attorno alla tartaruga potrebbe averla fatta desistere, quindi di conseguenza “costringendola” a cercare un altro luogo tranquillo. Come del resto accaduto anche tanti anni fa, precisamente nell’estate del 2020. La situazione viene monitorata costantemente, e non solo a Ladispoli, perché non è da escludere che comunque sia riuscita nel suo intento in un luogo ancora sconosciuto. Intanto Marevivo Lazio ha promosso un incontro pubblico che si è tenuto allo stabilimento Columbia, quello dove la tartaruga è approdata l’altra sera sorprendendo i clienti mentre erano a cena. “Alla ricerca delle tracce e dei nidi di Caretta caretta”, questo lo slogan dell’appuntamento che potrebbe essere ripetuto nelle prossime settimane. I partecipanti potranno apprendere le abitudini e la biologia delle Carette per imparare soprattutto a riconoscere le sue tracce durante i monitoraggi sulle spiagge. «Il bellissimo ospite – racconta Paolo Carnevalini, titolare del Columbia – è arrivato fin sotto la veranda mentre i clienti mangiavano: si sono ritrovati in uno spettacolo unico al mondo una tartaruga che provava a depositare le uova. Davvero una cosa sorprendente che ci ha emozionato».
Il precedente. A luglio del 2020 una Caretta sbucò dalle onde mentre i bagnanti prendevano il sole sul lettino a Campo di Mare, frazione di Cerveteri. Non sapevano che quella tartaruga marina, specie considerata a rischio, dopo la bellezza di mezzo secolo, aveva deciso di tornare sul litorale a nord di Roma per nidificare in pieno giorno. Un accadimento registrato in Sicilia a Lampedusa e solo negli ultimi anni nel centro-sud. Ci fu polemica in quanto le uova della Caretta Caretta che depose a Palo (Ladispoli) vennero trasportate di sera sulla spiaggia di Campo di Mare (Cerveteri) ritenuto “luogo più sicuro” come spiegato all’epoca dal coordinatore di Tartalazio, che si occupa per conto della Regione della salvaguardia e il soccorso della specie. Il fenomeno per gli esperti sarebbe da addebitare ai cambiamenti climatici, tra cui il riscaldamento del mare. Una storia affascinante certo, da una parte l’arrivo di queste meravigliose creature in cerca di nuovi nidi.