Ladispoli, acqua potabile: i risultati delle analisi

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Roberto Magri, Raffaele Cavaliere, Diego Corrao:”I residenti della zona Ghirlandaio e Delfini da mesi segnalano la scarsa pressione dell’acqua potabile che mette a rischio le caldaie”.

Riceviamo e pubblichiamo

I Tre Amici al Bar, Roberto Magri, Raffaele Cavaliere, Diego Corrao, in attesa dei dati PFAS che verranno eventualmente pubblicati e diffusi, afferenti la Città di Ladispoli, comunicano di aver ricevuto la risposta delle analisi dell’ acqua destinata al consumo umano e prelevata presso il Circolo G.Almirante di Fratelli d’Italia Ladispoli. Dall’esito delle analisi de quo, sono emersi alcuni valori, tra cui:

durezza 25, per il quale non ci sono limiti di legge;

– fluoruro 1.2, limite di legge 1.5;

– arsenico 6, limite di legge 10.

Nella risposta pervenuta è indicata la “Dichiarazione di conformità: in relazione ai parametri analizzati il campione risulta CONFORME ai limiti previsti dal D.Lgs. 23 febbraio 2023 n.18 e s.m.i..”

Orbene, ringraziamo l’azienda che ha eseguito il prelevamento campione dell’acqua nonché il noto laboratorio di analisi in merito alla risposta pervenuta, caratterizzata da preziose informazioni.

A tal proposito, comunichiamo che in Italia, per misurare la durezza dell’acqua si usano prevalentemente i gradi francesi, i quali permettono di tracciare una scala durezza acqua classificandola in base al contenuto di CaCO3. Di seguito i valori di durezza dell’acqua secondo i parametri stabiliti:

Fino a 4°F: molto dolce;

Da 4°F a 8°F: dolce;

Da 8°F a 12°F: mediamente dura;

Da 12°F a 18°F: discretamente dura;

Da 18°F a 30°F: dura;

Oltre 30°F: molto dura.

Inoltre, “l’acqua dura” può causare depositi di calcare negli elettrodomestici e nelle tubature, ridurre l’efficacia di saponi e detergenti e rendere secchi pelle e capelli.

Quindi, con riferimento al dato “Durezza 25” ci rimettiamo alla sensibilità ed all’interessamento degli Addetti ai Lavori a prendere in considerazione l’abbassamento della durezza de quo nella Città di Ladispoli (Roma), atteso che in Italia la durezza dell’acqua varia notevolmente, riflettendo la diversità geologica del paese. Questi valori possono cambiare a seconda delle caratteristiche del territorio e delle fonti di approvvigionamento idrico a cui si attinge.

Ad esempio, le zone che attingono da falde sotterranee tendono ad avere una durezza più elevata rispetto a quelle servite da acque superficiali. Inoltre, i livelli di durezza possono fluttuare nel tempo a causa di interventi sulle infrastrutture.

Tra l’altro, nel mese di gennaio 2025 le c.d. Fonti Aperte, registrano, altresì, le seguenti informazioni:” infrastrutture vetuste, con idriche che superano il 40% a livello nazionale. Nel distretto dell’Appennino centrale, il servizio idrico registra perdite pari a oltre il 51%. Insufficiente capacità di raccolta dell’acqua piovana, di recupero delle acque reflue, e impianti di desalinizzazione.”

Infine, ci teniamo a sottolineare che il notevole aumento del costo per fornitura dell’ acqua potabile per gli utenti di Ladispoli non è stato accompagnato con un miglioramento del servizio o della qualità dell’acqua.

I residenti della zona Ghirlandaio e Delfini da mesi reclamano la scarsa pressione dell’ acqua potabile che mette a rischio le caldaie per la produzione dell’acqua calda utilizzata per le docce, vasche da bagno, lavandini, bidet e termosifoni/impianto di riscaldamento. Sembra scandaloso che l’attuale fornitore del servizio pubblico sembra aver fatturato solo ad una minima parte degli utenti e abbia guadagnato c.ca otto milioni di Euro nell’anno scorso rispetto ai due milioni settecento Mila euro dell’ ex operatore Gestore Idrico locale nell’ultimo anno d’esercizio fatturando al 100% degli utenti, mentre non si conosce la percentuale di coloro che non hanno mai ricevuto una bolletta dell’acqua, beneficiando così della “prescrizione breve”.

I dati forniti dal Delegato all’ Acqua del Comune di Ladispoli durante il Consiglio Comunale del 21 marzo 2024, apprendiamo quindi tre volte di più, con tutte le strutture di proprietà dell’ Ente Locale, di cui non si conosce ufficialmente e pubblicamente quale parte degli € 8.000.000 sia stato reinvestito, documentandolo idoneamente e né tantomeno si conosce pubblicamente ed ufficialmente il piano degli interventi da realizzare concretamente, citato nell’ambito del suddetto Consiglio Comunale del 21.03.2024! In teoria, se l ‘attuale Gestore del servizio Idrico integrato avesse utilizzato l’anagrafica precedente, utilizzando tariffe compatibili, ovvero  tenendo conto dei dati del distretto dell’Appennino Centrale, anche sopra indicati, forse  avrebbe guadagnato sicuramente di più delle tre volte dichiarato in Consiglio Comunale il 21.03.2024.

Il Super guadagno dell’ ACEA ATO 2 S.p.A. sembra corrispondere ad una super efficienza della gestione e ancora meno qualità dell’ acqua anche se nei parametri di legge, perché non si conoscono ufficialmente e pubblicati i dati del suddetto reinvestimento dell’introito, viste anche le problematiche sopra evidenziate.

Quanto sopra, ai sensi dell’articolo 118, quarto comma, della nostra Costituzione della Repubblica Italiana che recita: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.

Tutto ciò, sempre a difesa della libertà di ognuno, occorre sempre assicurare l’effettività dei diritti civili e sociali, il rispetto delle libertà garantite dalla nostra Costituzione Italiana e della dignità delle persone è sempre la precondizione per la realizzazione di una vera democrazia.

Roberto Magri, Raffaele Cavaliere, Diego Corrao