La tempesta perfetta sui siti archeologici di Cerveteri

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Alla Necropoli Alessandro Baricco rivisitato in chiave jazz
Necropoli Banditaccia-Cerveteri

di Giovanni Zucconi

Si ha una “tempesta perfetta” quando si manifestano contemporaneamente, nello stesso luogo, più eventi devastanti.

Ognuno dei quali, da solo, produrrebbe molti danni. Il fatto che si manifestino insieme, moltiplica i loro effetti distruttori, e si crea quindi un evento, una tempesta, estremamente devastante. E’ quello che potrebbe accadere nelle prossime settimane, a Cerveteri, nel mondo del volontariato archeologico. Ma non solo. Prima di spiegare di cosa stiamo parlando, facciamo alcune premesse “storiche”. Negli ultimi cinque anni, a Cerveteri, le aree archeologiche più importanti hanno letteralmente cambiato volto. Siamo passati dalla possibilità di poter visitare praticamente solo la Necropoli della Banditaccia, ad un’offerta di siti archeologici estremamente varia e significativa. Una proposta così imponente che può essere vistata solo impiegando diversi giorni. Tralasciamo di parlare delle aree monumentali gestite direttamente dalla Soprintendenza e, del loro miglioramento in questi anni. Non rientrano strettamente nell’oggetto di questo articolo.

Concentriamo la nostra attenzione sulle aree ripulite e messe in sicurezza, in questi ultimi anni, dalle associazioni di volontariato. L’area del Grande Tumulo e la Via Sepolcrale, con la recente ripulitura di una splendida tomba con tracce di pitture, da parte del NAAC. La Necropoli del Sorbo, la straordinaria area di Greppe di Sant’Angelo, la Tomba di San Paolo, Il Tumulo Campana e il Tumulo Torlonia da parte di NGE. L’importante Necropoli del Laghetto, recentemente ripulita e valorizzata da parte del GATC. L’area della Tomba delle 5 Sedie, la straordinaria Via degli Inferi e il Tumulo del Grifo da parte del GAR. Tutte queste aree richiederebbero, da sole, diversi giorni per essere visitate. Spero che vi siate fatti un’idea dell’imponenza e della bellezza di quanto Cerveteri adesso può offrire grazie al lavoro delle associazioni di volontariato archeologico. Io ho elencato solo dei siti puliti, accessibili in sicurezza e con ingresso gratuito. Bisogna sottolineare che la maggior parte di quello che ho elencato, fino a pochi anni fa, era difficilmente visitabile, anche possedendo lo spirito dell’Indiana Jones.

C’è stato quindi un grande lavoro delle quattro associazioni di volontariato archeologico che operano sul nostro territorio, per ampliare l’offerta turistica e per preservare e manutenere il maggior numero possibile di siti archeologici. Ma come ho già detto in altre occasioni, questi straordinari risultati non sarebbero stati possibili senza la sinergia tra associazioni, Comune e, soprattutto, Soprintendenza. Trascuriamo il contributo del Comune perché non funzionale al nostro ragionamento, e concentriamoci sull’apporto della Soprintendenza, che ha sempre appoggiato e sostenuto, con il suo patrocinio, tutte le iniziative volte a valorizzare le aree archeologiche.

Inutile sottolineare che non tutti i Soprintendenti sono uguali, e non lo sono neanche tutti i funzionari responsabili del territorio. In questi anni, parafrasando l’incipit di questo articolo, abbiamo avuto a Cerveteri la “bonaccia perfetta”. La presenza concomitante di due donne che hanno cercato, in modo convinto e non di facciata, la collaborazione con tutte le associazioni di volontariato archeologico del territorio, è stato un evento, fortunato, che ha permesso la realizzazione degli straordinari risultati che ho elencato prima. Naturalmente stiamo parlando della Soprintendente Alfonsina Russo e della Responsabile delle aree archeologiche, Rita Cosentino. E’ grazie a loro due, al loro appoggio convinto a tutti i progetti di recupero e di riqualificazione presentati da NAAC, NGE, GATC e GAR, che Cerveteri ha moltiplicato la sua offerta di monumenti visitabili, e finalmente adeguatamene puliti e protetti. Sarebbe bastata una loro piccola esitazione, o mancata la loro necessaria assunzione di responsabilità, cose assolutamente normali e frequenti in altre realtà, e tutto quello che abbiamo elencato prima non ci sarebbe mai stato. Non ci sarebbe stato neanche se le associazioni invece di quattro fossero state otto. Noi volontari questo lo sappiamo, e abbiamo sempre riconosciuto questo stato di grazia che abbiamo vissuto a Cerveteri in questi ultimi anni.

Ma purtroppo la “bonaccia perfetta” si potrebbe trasformare presto nella “tempesta perfetta”. Che cosa è successo? Le due protagoniste che abbiamo citato prima, prestissimo non lavoreranno più a Cerveteri, e verranno sostituite da altri due funzionari. L’Alfonsina Russo ha assunto il prestigiosissimo ruolo di Direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, e la Rita Cosentino andrà presto in pensione. Senza di loro vengono meno le solide fondamenta sulle quali hanno poggiato, in questi anni, le attività di tutte le associazioni di volontariato archeologico che operano sul territorio di Cerveteri. E questo non è un attestato di stima o un ringraziamento per le nostre, spero che me lo concedano, due amiche della Soprintendenza. E’ un vero e proprio grido di allarme che mi sento di lanciare a nome di tutti gli altri soci delle quattro associazioni. A questo punto più niente è scontato. L’abbiamo visto con il cambio di guardia nel Museo archeologico di Cerveteri, dove adesso l’immobilismo regna sovrano, dopo un periodo di straordinarie novità, sempre legate all’opera della Russo e della Cosentino. Non vogliamo fasciarci la testa prima che ce la rompano, ma siamo molto molto preoccupati per quello che potrà succedere dopo la nomina del nuovo Soprintendente, e della nuova responsabile di Cerveteri. Speriamo che il tempo, e i fatti, smentiscano i nostri timori. Se così non fosse, ad essere penalizzate non saranno solo le attività delle associazioni di volontariato archeologico, ma ci rimetterà l’intero territorio di Cerveteri.