UN GEMMOTERAPICO CHE PUÒ RINVIGORIRE L’UOMO MOLTO ANZIANO.
di Aldo Ercoli
La Sequoia gigantea, una conifera, è l’albero più colossale esistente tanto che può raggiungere nel suo ambiente (foreste dell’emisfero aortico) anche i 150 metri di altezza ed i 50 metri di circonferenza.
Eccezionale anche la sua longevità che arriva a 1500 anni di età. Fu il naturalista inglese Lobb che scoprì, solo nel 1850, il primo bosco di sequoie nella Sierra Nevada ad un’altezza di 1660 metri. Mentre le piante giovani presentano una chioma dall’aspetto piramidale con rami orizzontali, in quelle più vecchie i rami iniziano a 50 metri dal suolo formando una chioma più espansa con rami inclinati verso il basso.
Significherà qualcosa? Che messaggio naturale ci lancia questa pianta? Per molti nessuno tanto che non è mai stata ritenuta, in passato, degna di alcun interesse scientifico. Ancora oggi non sono stati ben individuati i componenti e principi attivi. Fortunatamente, grazie alla fitoterapia più avanzata, (Piterà F. Compendio di Gemmoterapia clinica. Genova 2004). La materia prima, è costituita dai giovani getti dell’albero raccolti all’inizio della primavera, quando la natura rifiorisce.
In gemmoterapia vengono messi a macerare in soluzione idrogliceroalcolica alla prima decimale (M.G. 1 DH). L’organotropismo riguarda il sistema nervoso centrale, l’apparato osteoarticolare, la prostata, i surreni.
Quale la sua proprietà? (Brigo B. L’uomo, La Fitoterapia, La Gemmoterapia. Tecniche Nuove Milano 1997). La linea metabolica sperimentale, secondo il già citato Piterà,riguarda il metabolismo proteico con aumento dell’albumina e dell’alfa – globulina , L’azione biologica consiste nell’incremento dei 17-chetosteroidi (stimolo sui surreni).
Quali sono pertanto le indicazioni cliniche? Netta diminuzione di energia, di vitalità, con sindrome depressiva reattiva nel soggetto anziano che si sente presto stanco e non ha molta voglia di mangiare; la depressione in tarda età, l’ipertrofia prostatica, l’osteoporosi senile. Questo è il campo di azione. Pertanto in special modo nel soggetto maschio anziano i giovani getti della Sequoia gigantea possiedono una valida azione antisenescente, tonica, energica, stimolante l’organismo.
Il gemmoterapico permette di recuperare le forze in quanto agisce sia a livello fisico (17-chetosteroidi) che psichico nelle condizioni di neuroastenia sempre del soggetto anziano. “Un albero dal grande e nobile passato, che lungo ha vissuto e ora è in crisi, in una fase assai decadente” (n.d.r.). L’azione dei giovani getti coinvolge la prostata ingrossata e/o adenomatosa, l’apparato osteoscheletrico compromesso dal trascorrere degli anni fino all’osteoporosi.
Qual’ è la posologia? Sequoia gigantea M.G. 1 DH 50 gocce – 70 gocce una volta al giorno, in poca acqua, al risveglio, prima di colazione, per almeno sei mesi (cicli di venti giorni con dieci di riposo). Nel soggetto anziano con ipotensione arteriosa è bene associarlo con le gemme di Quecus peduncolata (quercia). In quello con osteoporosi con quelle del Pinus montana (Pino mugo) che vanta anche un’attività sulla cartilagine articolare o con il Vaccinum vitis idaea (mirtillo rosso) se sono presenti colon irritabile, meteorismo, turbe dell’alvo.
Le gemme della sequoia sono indicate nella neuroastenia, psicoastenia e nelle sindromi depressive dell’anziano non nell’involuzione senile precoce, con turbe della memoria, insufficienza circolatoria cerebrale. In questi casi utilizzo è indicato il fitoterapico Ginko biloba, una pianta ancora più antica, alla posologia di T.M. 40 gocce da 1 a 3 volte al giorno, lontano dai pasti.