La rivincita della castagna

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La rivincita della castagna

La regina dell’autunno è tonificante, depurativa ed anticellulite

Monique Bert – Naturopata

Andare a castagne nei boschi è già di per sé un vero toccasana grazie alle sostanze aromatiche rilasciate dalle piante in questa stagione, rinforzandoci prima dell’arrivo del freddo invernale.

“Nel secolo scorso le castagne erano apprezzate negli ambienti montani e solo recentemente son state accantonate a favore di alimenti più raffinati. – afferma la naturopata Monica Bertoletti, Naturalmente sani, (www.food4care.it), alias Monique Bert, ideatrice del gruppo fb Medicina Evolutiva, Naturopatia e Detox e coautrice Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi – E in un passato ancor più remoto, si adoperavano lessate per la cura dei disturbi di fegato, per il flusso mestruale abbondante e nei problemi cardiaci. La medicina popolare le considerava un rimedio afrodisiaco: val sempre la pena di provare, anche se per la carenza di desiderio occorrono ben altri rimedi”.

PROPRIETÀ

“Le castagne, in realtà, son ricche di nutrienti utili e si possono usare come carboidrati di ottima qualità nei nostri pasti, basta sapere come fare. Cento grammi di castagne (circa 20/25), sono un quantitativo ottimale in un pasto, 5 o 10 castagne invece bastano per uno spuntino salubre che favorisce anche il drenaggio (col potassio) e la funzionalità intestinale, grazie alle fibre. Per la silhouette sono meglio bollite: l’amido resistente (RS: Resistant Starch), prevalente nei carboidrati delle castagne, assorbe acqua nella bollitura e diminuisce la concentrazione di zuccheri, così si riduce l’impatto glicemico evitando accumulo di grasso soprattutto a livello addominale. Inoltre RS ha un’azione prolungata nell’organismo: se le assumi a colazione tiene bassa anche la glicemia del pasto (sempre se non ci mangiamo un mammut). Le castagne bollite hanno meno calorie: 120 per 100 grammi, contro le 190 delle caldarroste e le 290 delle castagne essiccate. Per sfruttare il beneficio dell’amido resistente vanno fatte raffreddare, l’amido caldo infatti è più facile da assimilare perché si scompone. Col freddo tornerà resistente”.

COME MANGIARLE

“I piatti i base di castagne sono molteplici.  A colazione è fantastico il pancakes di castagne, accompagnato da kiwi o caki.  Per ogni persona: monta a neve due albumi, incorpora 25 grammi di farina di castagne, scalda bene un pentolino, ungilo di olio e cuoci il pancake, ricchissimo di acido folico, necessario per la formazione dell’emoglobina e quindi per l’ossigenazione e la ripulitura del sangue.

Le castagne con un pizzico di cannella in polvere restano croccanti, dolci e saporite e abbassiamo ulteriormente il carico glicemico del pasto.

Inoltre sono ottime anche in” versione salata”: possono essere inserite in un’insalata o in una zuppa di legumi, (per chi può mangiarli), cotta con rosmarino, timo, alloro, per un piatto completo e perfettamente eubiotico.

Che si tratti di castagne (più piccole) o di marroni (più grandi), questo frutto proviene dalla produzione spontanea di alberi non sottoposti ad alcun tipo di trattamento come concimi o antiparassitari chimici, quindi andiamo sul sicuro anche se non sono certificate biologiche”.

CONTROIDICAZIONI

“Attenzione però – raccomanda Monica Bertoletti – le castagne sono sconsigliate a chi soffre di colite, gastrite e meteorismo. Se ben masticate danno meno fastidio, essendo ricche di amidi, la ptialina fatica altrimenti a metabolizzarle e si rischia una cattiva digestione e una fastidiosa fermentazione intestinale. Questo aspetto può essere lenito se accompagnate con qualche mandorla”.

FOGLIE, GEMME ED ESTRATTO

“Le foglie di castagno, in infuso, sono un potente rimedio antitosse, anche per quella convulsa, come quella tipica della pertosse.

Le gemme invece (gemmoderivati o macerati glicerici, sempre con glicerina vegetale, altrimenti è neurotossica), sono efficaci drenanti del sistema linfatico. Ecco perché possono essere utilizzate con estrema efficacia in caso di cellulite, circolazione linfatica lenta, pesantezza degli arti ed edemi.

Alcuni ricercatori della Emory University – conclude la naturopata – hanno scoperto che l’estratto di castagno, nella dose di 50 mcg, è in grado di bloccare gli effetti dannosi dello stafilococco, bloccandone la capacità di creare tossine che causano danni ai tessuti.

Decisamente da rivalutare sulle nostre tavole…”.