LA RADICE DELLA GENZIANA MAGGIORE, MOLTO AMARA MA BENEFICA

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La genziana maggiore (Genziana lutea)è il fitocomplesso ad azione eupeptica (facilita la digestione) più amaro che esista in natura. Ad altissima diluizione conserva il suo sapore. Appartiene alla famiglia delle Genzianacee, 400 specie circa, vive nelle regioni temperate e alpine. Quella maggiore (lutea) è particolarmente diffusa nei pascoli montani e si presenta senza fusto con una ricca inflorescenza di colore giallo oro tanto da poter essere confusa con il velenoso Veratrum album (utilizzato in Omeopatia).

La materia prima, la porte utilizzata, è la radice, assai grande, amara ed aromatica, già ben conosciuta sin dall’antico Egitto per facilitare il progresso digestivo. In Italia è una specie protetta, diffusa nei pascoli montani e alpini. La radice, dopo un opportuno trattamento serve per la preparazione di un liquore , detto acquavite di genziana, quale aperitivo, stimolante, digestivo, persino febbrifugo. Al bar serve di base per la preparazione di diversi aperitivi. La genziana si moltiplica in primavera attraverso semi, in terrine che vengono poi conservate in cassoni. I principali costituenti sono soprattutto salute LA RADICE DELLA GENZIANA MAGGIORE, MOLTO AMARA MA BENEFICA sostanza amare: specie la genziopicrina e l’amarogentina (quest’ ultimo è la sostanza più amara che si conosca).

Vi sono poi mucillagine, tannini e persino zuccheri amari (genzionosio, genzobioso). L’impiego terapeutico riguarda i disturbi digestivi: inappetenza, senso di pienezza gastrica, flatulenza. La radice del vegetale è inoltre un efficace regolatore della motilità intestinale, un’eccellente coadiuvante del ferro nelle anemie sideropeniche. Vanta persino proprietà immunostimolanti. Nella tradizione popolare, chiamata “panacea delle Alpi”, è considerata in grado di assicurare una vita lunga e serena. E’ inoltre indicata nella convalescenza e negli stati di affaticamento generale. In fitoterapia i suoi principi amari stimolano i recettori gustativi provocando un aumento, per via riflessa della secrezione gastrica e salivare, in modo da stimolare l’appetito e migliorare la digestione.

La stimolazione dei recettori gustativi si attua assumendo le preparazioni a base di genziana prima dei pasti, non deglutendole rapidamente bensì sorseggiandole a lungo. E’ per questo motivo che nei disturbi digestivi non sono indicate le Polveri (1 gr x 3 volte die) né l’Estratto secco (100-250 mg una cps x 3 volte die). Meglio dunque l’Estratto fluido (20 gtt mezzora prima dei pasti) e le Genziana lutea T.M. (preparata dalle radici fresche titolo 55 C°, 30 gtt mezzora prima dei pasti). Altre forme farmaceutiche fitoterapiche sono l’infuso (in acqua bollente) e la Macerazione a freddo (in acqua fredda). Ho utilizzato la T.M. della genziana assieme al ferro nelle anemie sideropeniche; assieme ad altri minerali, ed oligoelementi come riabilitante nella convalescenza, Negli stati di decadimento organico, nel linfatismo.

Recenti lavori scientifici hanno poi evidenziato un’azione immunostimolante, di tipo leucocitogeno, con incremento delle difese organiche grazie all’aumento del numero dei globuli bianchi. Ciò spiegherebbe, almeno in parte, l’abbassamento della febbre (comune peraltro a tutte le piante a base di principi amari). Il noto botanico Mattioli lo esaltava come fitocomplesso antipiretico.

ortica
Dottor Professor
Aldo Ercoli

La genziana lutea presenta un’unica importante controindicazione: l’ipersecrezione gastrica (gastrite con acidità da ipercloridrina, ulcera gastroduodenale, reflusso gastroduodenale). E’ stato poi empiricamente constatato che in soggetti predisposti può provocare cefalea.