LA PRESENTANO 11 CONSIGLIERI: «SERVE UN SEGNALE FORTE: NON SI PUÒ ANDARE AVANTI COSÌ»
Ora è ufficiale: undici consiglieri comunali hanno sottoscritto una mozione per sfiduciare il sindaco e di conseguenza la squadra di governo capitana da Elena Gubetti. La notizia era trapelata nei giorni scorsi ed è stata resa nota pubblicamente in un bar della città da parte dei firmatari (Gianluca Paolacci, Lamberto Ramazzotti, Salvatore Orsomando, Wilma Pavin, Emanuele Vecchiotti, Luca Piergentili, Luigino Bucchi e Alessandro Fondate per il centrodestra; Federico Salamone, Laura Mundula e Alessio Vito Lasorella per le liste civiche Anno Zero e Città Futura) che hanno spiegato le loro motivazioni.
Un’azione forte dell’opposizione rappresentato da tutto il centrodestra e dalle liste civiche Anno Zero e Città Futura che già da tempo si sono staccate dalla maggioranza non condividendone più i principi. La mozione verrà discussa nel prossimo consiglio comunale utile di Cerveteri che si svolgerà a fine ottobre.
Affinché si manifesti la caduta della massima assise cittadina, dovranno essere 13 le alzate di mano. Perciò al momento è difficile che altri due esponenti si accodino in questa sorta di grido disperato contro un’amministrazione definita immobile e lontana sempre più dai problemi della gente.
Diverse le motivazioni degli undici. Si va dalla «violazione dell’accordo politico di ripartenza. Mancanza di condivisione e trasparenza nelle decisioni assunte» con decisioni – è l’accusa – già assunte, senza alcun reale confronto. Spicca il progetto “Orizzonte Connessi” d’interessi per la frazione di Campo di Mare in riferimento soprattutto ad un chiosco ritenuto «non essenziale e sproporzionato nei costi».
Accusa anche sull’Estate Caerite 2025 dove per l’opposizione la delibera del 12 giugno è stata presentata e approvata in Giunta «senza un’adeguata illustrazione preventiva e senza condivisione delle linee progettuali, economiche e organizzative con le forze di maggioranza».
Nessun confronto denunciato pure sul piano “Sport e Periferie 2025”, il cui impegno comunque grava l’ente per oltre 1 milione e mezzo di euro di risorse proprie. Sotto accusa il metodo di Governo opaco e discutibile e senza confronto: «Così facendo non è stato possibile contribuire ottimizzando la gestione delle risorse pubbliche e la coerenza delle scelte con l’interesse generale».
L’elenco degli 11 consiglieri è ancora lungo e punta pure sui ritardi nelle opere pubbliche e sulla disattesa del programma elettorale. «La mancata condivisione delle scelte – evidenziano – ha avuto come ulteriore conseguenza anche quella del rinvio di opere già programmate, come i marciapiedi di Valcanneto previsti per il 2025, determinando ritardi e omissioni nelle manutenzioni, nelle opere pubbliche e nei servizi essenziali. Ciò ha aggravato il disagio della popolazione e rafforzato la percezione di inefficienza dell’amministrazione».
Per Anno Zero e Città Futura è stata grave anche la compromissione della rappresentatività consiliare e, soprattutto, la decisione di escludere il gruppo Città Futura Anno Zero da tutte Commissioni permanenti: «ha violato i principi di proporzionalità e di piena rappresentanza delle minoranze, senza alcuna preventiva discussione sull’opportunità di adeguare il regolamento comunale. Tale scelta, oltre a minare la partecipazione democratica, configura una grave disparità di trattamento».
Arrivano anche le motivazioni aggiuntive del blocco del centrodestra: «Da oltre un anno persiste una forte crisi all’interno della maggioranza del sindaco Gubetti – riporta la mozione – che ha comportato, da ultimo, l’uscita dalla maggioranza di tre consiglieri, le dimissioni di un assessore e del capo di Gabinetto; persistono mancanza di trasparenza nelle decisioni, violazioni sistematiche degli accordi e timori diffusi nella gestione della cosa pubblica, in quanto i processi democratici interni risultano insufficienti. Durante una seduta consiliare il sindaco ha addirittura sostenuto di essere stata ricattata, evidenziando una situazione di gravissima tensione politica. In una delle ultime sedute del consiglio, delibere importanti sono state approvate solo grazie allo svolgimento della seconda convocazione, con numero legale ridotto. Complessivamente, si evidenzia una totale mancanza di progettazione e visione strategica della città nel breve, medio e lungo termine». Le firme utili dovrebbero essere 13. «Sappiamo che i numeri non bastano – risponde Paolacci -, il nostro obiettivo è portare la discussione in Consiglio comunale per dire alla città intera quali sono le motivazioni. Non è nulla di personale, ma dall’altra parte del banco notiamo delle cose che francamente non riusciamo più a capire. Questa città merita di più, stenta a decollare. È in involuzione negli ultimi 15 anni. Voglio interrompere tutto questo».


































































