Terni, dal 1° febbraio a Palazzo Carrara il primo appuntamento del 2025 di Cau- Cantiere di Arti Urbane.
Un nuovo importante appuntamento con l’arte contemporanea a Terni nel corso dei numerosi eventi organizzati in occasione della festività di San Valentino, patrono di Terni.
Le associazioni Tempus Vitae e Artem, responsabili del programma di Cantiere di Arti Urbane (CAU) – Terni, presentano per l’occasione la grande mostra di Akelo “Dei e Funzioni d’onda” che sarà esposta a Palazzo Carrara e in un allestimento diffuso nel centro della città.
Dopo la prima edizione del Festival Cantiere Arti Urbane tra settembre e novembre 2024, con il patrocinio del Comune di Terni, e il sostegno della Confcommercio Terni Cau Terni Festival Diffuso torna nel 2025, per promuovere l’arte contemporanea, mettendo in rete palazzi storici, chiese, musei, gallerie, atelier e case private che a partire da Terni toccano città e regioni diverse.
Il programma Cau 2025 partirà da Terni per toccare diverse regioni grazie a un progetto condiviso con realtà culturali friulane, Gorizia e Nova Gorica, capitali europee della cultura, per terminare a Terni.

La mostra sarà inaugurata a Palazzo Carrara – Terni, Sabato 1° febbraio alle ore 17 e sarà visitabile fino al 15 febbraio dal giovedì alla domenica con orario 16-19.
Altre opere dell’artista saranno esposte in una mostra diffusa nel centro storico di Terni.
Gli Atelier Forme e Mintaka Studio ospiteranno sculture della serie “Funzioni d’onda”, mentre diverse figure antropomorfe e della serie “Dei” a cui l’artista lavora da anni sono protagoniste a Palazzo Mazzancolli nel cortile di accesso all’Archivio di Stato e nella Sartoria Matteo Ostili.
Riaperto a dicembre 2024 quando ha ospitato la mostra “Luce e Incanto” a cura dell’Associazione Thyrus, lo storico Palazzo Carrara ospiterà il cuore dell’intervento di Akelo nella splendida sala Apollo e Dafne di Palazzo Carrara dove i recenti lavori della serie “Funzioni d’Onda”dialogano con il ciclo di affreschi della seconda metà del Seicento di Girolamo Troppa.
Andrea Cagnetti, in arte Akelo, dopo la personale del 2016 al Museo archeologico “Claudia Giontella” torna ad esporre a Terni con un allestimento che a partire da Palazzo Carrara tocca parte del centro storico della città.
Le opere in mostra sono state scelte a misura della storia e delle scenografie proposte dai diversi spazi distribuiti in un percorso cittadino che ribadisce la formula storica del festival.
Il ciclo di opere Funzioni d’onda realizzato da Akelo si ispira agli studi di fisica quantistica, a cui si è dedicato negli ultimi anni, a conferma della sua volontà di affiancare arte e scienza, arricchendo e completando i percorsi gnoseologici di entrambe.
Sullo sfondo, l’inesausta ricerca – condivisa, peraltro, da artisti, pensatori e scienziati di ogni tempo e luogo – della dimensione altra, la sostanza intangibile celata dietro l’apparenza mutevole della realtà, il senso assoluto di quest’ultima “scrive Monica Caiti” a proposito di “Funzioni d’Onda”.
La ricerca artistica di Andrea Cagnetti trae origine e forza dalla memoria. Il passato ha sempre esercitato una forte fascinazione sull’artista. Il passato inteso non solo come repertorio di modelli iconografici o di stili aulico da mutare all’occorrenza, ma soprattutto come esemplare modus vivendi e operandi.
Al di là di qualsiasi nostalgica rivisitazione dell’arte antica, e fuggendo ogni banalizzante aggiornamento di teorie estetiche passatiste, Akelo è convinto – a ragione – che anche le forme e i sintagmi dell’arte del passato siano di estrema utilità per spiegare, interpretare e rappresentare il nostro complesso e multiforme presente.
Le sculture di Akelo, sia quelle antropomorfe sia quelle raffiguranti ingranaggi “cosmici”, ci ricordano che siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e delle stelle, scrive Francesco Santaniello a proposito di “Dei”
Biografia dell’artista
mostra Andrea Cagnetti, in arte Akelo (da Acheloo, dio greco delle acque) – è uno scultore, designer e orafo italiano. Nasce nel 1967 a Corchiano (Viterbo), paese sorto dalle antiche rovine della città etrusca.
È considerato una delle massime autorità a livello mondiale nel campo dell’oreficeria antica.
Innumerevoli le pubblicazioni, le recensioni e le apparizioni televisive a lui dedicate, che sottolineano non solo il talento e l’originalità stilistica dell’artista, ma anche il valore delle sue ricerche, argomento di studio in molti istituti d’arte.
Il suo gioiello “Garnet Star” appartiene alla Regina consorte inglese Camilla Parker-Bowles.
Andrea Macciò