LA MALAMOVIDA

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NOTTI DA INCUBO PER SCHIAMAZZI, RISSE, MUSICA E MOTO TRUCCATE.

Alfonso Lustrino

L’estate è iniziata! E con essa la “malamovida”. I cittadini si dividono tra quelli che auspicano un aumento delle presenze per una crescita economica della città e quelli che non vedono l’ora che arrivi l’autunno per tornare alla normalità. Intanto sui social si assiste ad animate discussioni.

Oggettivamente Ladispoli resta una meta gettonata soprattutto dai romani, attratti dal mare, dai servizi tutto sommato buoni e, da qualche anno a questa parte, anche dal programma estivo.

Ladispoli è una città di mare e, in quanto tale, attira turisti che si vogliono divertire, così i locali cercano di accaparrarseli a suon di decibel. Infatti uno degli aspetti più fastidiosi che si verifica ogni anno è la musica ad altissimo volume imposta da bar e locali.

In realtà la legge parla chiaro: durante il giorno il valore non deve superare i 5 dB, mentre di notte i 3 dB. Ma chi controlla? Toccherebbe a Polizia Municipale e/o all’ARPA. In particolare bisognerebbe segnalare un problema di inquinamento acustico tramite un esposto al Comune territoriale competente che, nel caso, provvederà ad attivare l’Arpa per la verifica del rispetto dei limiti stabiliti dalla legge. Quindi i cittadini non possono far altro che segnalare la cosa al Comune e pretendere un intervento. Anche perché la Polizia Municipale dopo le 20 non è più in servizio.

Il punto è che nessuno pretende un coprifuoco, ma il rispetto delle regole, anche perché la libertà di un individuo si ferma quando calpesta quella altrui. Parliamo di persone che la mattina si svegliano alle 6, anche d’estate, per andare al lavoro.

Alcuni giorni fa si è fatta sentire anche l’associazione politica “Ladispoli Attiva” con un comunicato in cui chiedeva all’amministrazione comunale di dotare la Polizia Municipale di fonometri, in accordo con Arpa Lazio, seguendo l’esempio di altre città italiane. L’associazione propone anche altre restrizioni citando anche una recente sentenza della Corte di Cassazione n. 14209 del 23/05/2023 in cui il comune di Brescia viene condannato per mancata vigilanza sul rispetto delle immissioni acustiche entro la soglia di tollerabilità.

Come se non bastasse la musica fuori controllo quest’anno sembra scoppiata la moda delle moto truccate. I centauri sfrecciano indisturbati per le vie di Ladispoli con motori evidentemente truccati (quindi rumorosissimi) fino a notte inoltrata. Eccesso di velocità, modifica dei motori e disturbo della quiete pubblica sono tutti aspetti sanzionabili, ma invece anche in questo caso l’impunità la fa da padrona.

Come per la musica nessuno pretende che i giovani non si divertano su moto e motorini, ma non si può prescindere dal rispetto del prossimo. Addirittura all’area artigianale nel fine settimane si svolgono vere e proprie corse. In alcune occasioni, in seguito a segnalazioni, sono intervenuti anche i Carabinieri, ma al momento il problema resta irrisolto.

Altra piaga dell’estate ladispolana sono le risse. Non che siano un fenomeno esclusivamente estivo, ma in questo periodo, complice l’alcool somministrato anche ai minori, le zuffe si susseguono sistematicamente. Schiamazzi notturni, atti di vandalismo, risse ed eventi violenti ogni anno segnano le serate estive e i weekend di chi vive al centro, e non solo. I residenti esasperati non possono far altro che chiamare le forze dell’ordine, ma sembra che gli interventi non siano mai sufficienti.

L’estate scorsa una delle tante risse è scoppiata tra una banda di giovani cerveterani contro ladispolani. Se le sono date di santa ragione nei giardini centrali di via Ancona a poca distanza da piazza Rossellini sotto lo sguardo attonito di tanti cittadini.

Nello stesso periodo gli agenti del commissariato di Ladispoli hanno notificato al titolare di un’attività commerciale del centro un provvedimento di sospensione dell’attività per la durata di cinque giorni, emesso dal questore di Roma. Il locale era stato segnalato più volte dai cittadini, in quanto al suo interno si erano verificate diverse liti per futili motivi, degenerate in aggressioni fisiche.

Quest’anno nulla fa presagire ad un cambio di rotta. La speranza è che aumenti la presenza costante delle forze dell’ordine, con controlli nei locali per la somministrazione di alcool ai minori, sorveglianza delle zone di spaccio, controlli dei decibel e delle occupazioni abusive di suono pubblico.

In una sola parola: legalità.