La Grande Bellezza – I ragazzi del Cena

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Il patrimonio storico, artistico e archeologico di Cerveteri. “Basta predatori di beni, basta abusi”. Il grido unanime di ieri alla Necopoli del Sorbo. 

Un taglio con il passato. “Questa scuola è unica, sotto ai nostri piedi ci sono le tombe nei nostri antenati, gli Etruschi. L’istituto G.Cena si trova all’interno della Necropoli del Sorbo e partendo da questa fortuna possiamo guardare al futuro. Scoprire il prezioso patrimonio presente nel sito, contribuendo alla sua valorizzazione“. Velia Ceccarelli, dirigente scolastico del Cena è intervenuta all’evento svoltosi ieri nell’istituto, organizzato dall’associazione ArchéoTheatron, ideato da Agostino De Angelis.

Non solo una splendida conferenza spettacolo multimediale dedicata a Pier Paolo Pasolini, bensì ieri si è avuta prova di quanto la Cultura sia l’unico motore di crescita, di quanto chi oggi abita Cerveteri, ma non solo i giovanissimi, comprenda il valore dei siti archeologici presenti sul territorio, un valore che se tutelato e condiviso, arricchisce tutti.

Gli studenti sono stati straordinari, partiti dal concetto di Paesaggio secondo Pasolini hanno lavorato su se stessi e condiviso i loro pensieri ad alta voce davanti al folto pubblico, sorridenti hanno compreso il valore dell’iniziativa. Loro sono il Valore, la ricchezza della comunità di Cerveteri che ieri ha sfidato il freddo, anche pungente, partecipando sia all’incontro della mattina all’aperto, sia il pomeriggio nell’aula allestita per l’occasione. I loro disegni, le immagini di Pasolini sui muri, il suono della fisarmonica del Maestro Stefano Indino, la voce intensa di Agostino De Angelis alternata all’energia dei ragazzi.

Necropoli del Sorbo
Il Maestro Stefano Indino con il regista Agostino De Angelis

Il concetto di identità, la conservazione delle radici necessarie per andare lontano, come disse don Gianni domenica scorsa in chiesa; si è acceso un faro sugli accadimenti passati affinchè le dinamiche sociali ed economiche, i mutamenti culturali non uccidano di nuovo la storia come avvenne negli anni Settanta con il fenomeno dei predatori, dell’edilizia

incosciente e senza controllo.

Si è rotto il silenzio sulle tombe etrusche