QUALE CAUSA DI DIARREA CRONICA
di Aldo Ercoli
Tra le cause di diarrea cronica la Giardia lamblia, un’infezione da protozoi, riveste un ruolo eziologico non trascurabile nelle patologie infettive intestinali. La Giardiasi, o Lambliasi comunque la si voglia chiamare, è una delle più comuni infezioni parassitarie a diffusione ubiquitaria.
L’infezione provoca una gastroenterite a seguito dall’ingestione di cisti della Gardia lambia, per lo più dal bere acqua contaminata anche se è stata documentata la trasmissione da persona a persona specie dove le condizioni igieniche sono scarse (tra ospiti di istituzioni; tra bambini in centri di assistenza; negli adulti durante i contatti sessuali).
Qual’è il quadro clinico? Le manifestazioni possono variare dall’infezione senza sintomi alla gastroenterite con diarrea acuta e malassorbimento intestinale. Il periodo di incubazione è di 1-3 settimane poi, nella gastroenterite, il paziente viene colpito da una diarrea di colore chiaro,accompagnata da meteorismo, flatulenza con emissione dalla bocca di gas e, talora, dall’ano, di odore di zolfo (solforose). Spesso vi è anche nausea e vomito.
Pur essendo questa diarrea, con feci di colore chiaro, la manifestazione più frequente vi sono pazienti in cui predominano i sintomi che coinvolgono il tratto intestinale superiore (nausea, vomito, eruttazioni). Solitamente la sintomatologia ha una durata che supera una settimana anche se, talora, può scomparire più precocemente.
Come fare diagnosi? Oltre alle indagini sierologiche ordinarie è bene prescrivere subito un esame delle feci: chimico – fisico, batteriologico e soprattutto parassitologico. Qualora il primo esame parassitologico risulti negativo è necessario ripeterlo, a distanza di tempo di alcuni giorni, altre due volte prima di escludere una giardiasi.
Se non diagnosticata e curata l’infezione parassitaria può divenire cronica. Il parassita, che possiede dei flagelli che servono da organo locomotore, si va a localizzare nell’ultima parte dell’intestino tenue, ossia nell’ileo, ove viene incapsulato in cisti che costituiscono l’ultima parte del ciclo vitale della Giardiasi. Nella forma cronica la diarrea non rappresenta più la manifestazione prevalente, può divenire scarsa o addirittura scomparire del tutto. Di rado sono però assenti la flatulenza, l’incontinenza fecale, eruttazioni solforose.
Con il passare dei mesi si instaura un malassorbimento intestinale con perdita di sostanze vitali per l’organismo tali da portare perfino ad una perdita del peso corporeo. Anche se la diarrea non è più cosi frequente, anzi assai scarsa, il paziente accusa una certa astenia con il trascorrere degli anni che, assieme al calo ponderale pur poco marcato, lo preoccupa.
Tutto ciò è dovuto al malassorbimento di proteine, carboidrati e grassi. Anche in questo caso il malato, con una giusta terapia, può guarire completamente. E’ sempre bene richiedere l’esame parassitologico delle feci: un singolo campione fecale ha una sensibilità del 50 – 75%; tre campioni, a distanza di giorni uno dall’altro, dal 85 – 90%.
Qual è la terapia: Il metronidazolo (250 mg per os 3 volte/die per cinque giorni) porta a guarigione in più dell’80% dei casi. Più gradevole per i bambini, anche se meno efficace, il furazolide (100 mg per os 4 volte/ die per 7-10 giorni). Nei pazienti in cui il trattamento risulti inefficace(20%) alcuni clinici ricorrono ad una cura più prolungata ed a più alto dosaggio sempre con il metronidazolo (Flagyl 750 mg per os 3 volte/ die per 21 giorni).
Più recentemente si è rivelato molto efficace, in ogni caso clinico, un nuovo antiprotozoarico quale il tinidazolo (trimonase 500 mg 4 cpr in singola dose per via orale) La Giardiasi non guarisce con i comuni farmaci antidiarroici e neppure con antibiotici specifici per altre forme di enterocoliti diarroiche (Minociclina, Ciprofloxacina, Rifamicina etc).
La lopemide (Dissenten, Lopemid) è in grado di rallentare il transito intestinale, di ridurre il volume fecale ed aumentare la consistenza ma non guarisce la patologia. Nella diarrea tossinfettiva la lopemide è assolutamente controindicata perché provoca crampi ed aumenta il meteorismo. I derivati della papaverina (Buscopan, Spasmomen) che possiedono un effetto miorilassante sulla muscolatura liscia intestinale migliorano parzialmente il quadro clinico (crampi con dolori addominali, meteorismo, flatulenza, diarrea intermittente). Anche loro però non portano alla eradicazione del protozoo con conseguente guarigione clinica.
Dottor Professor Aldo Ercoli
Specializzato in Cardiologia e Broncopneumatologia e esperto in Malattie Infettive. Cardiologo già docente in Microbiologia ambientali, Medicina Naturale e di formazione dei medici di medicina di base.
