“LA BONTÀ DELLA BEFANA”

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“LA BONTÀ DELLA BEFANA”

di Serofilli Sole – Sanna Alessandro – Prosperi Luca
Pesce Alessandra – Pulvirenti Ludovica
Classe V D

Si pensa che la Befana vivesse in una casetta isolata da tutti, che fosse strana e cattiva e che fosse vecchia e gobba.

Inoltre si crede avesse il naso lungo, poiché stando sempre al caldo davanti al caminetto, un giorno le si sciolse, divenne acqua e una volta fuori al freddo si congelò. Il sei gennaio, che era un giorno molto freddo, uscì per prendere della legna per alimentare il caminetto; in lontananza vide un bambino tutto solo che cercava cibo ed era tutto infreddolito.

La Befana capì subito che il bambino era povero, così corse in casa per prendere le caramelle di cui lei si cibava, per regalarle al bambino, il quale non le accettò e scappò via dalla paura.

Quella stessa sera prese la sua scopa magica, che nascondeva con cura in una piccola botola, la ripulì dalle ragnatele e si mise all’opera: prese tutte le caramelle che teneva in una grande scatola e, in sella alla sua scopa, iniziò a portarle ai bambini del mondo, che lei credeva essere tutti poveri.

Per non spaventarli, come accadde quel giorno, compie la sua opera solo la notte tra il cinque e il sei gennaio.
Qualcuno dice di averla vista ogni tanto, ma non è così!
Lei non si fa vedere ed è bravissima a nascondersi bene tra i caminetti e le vecchie soffitte.