Il vescovo Gianrico Ruzza all’“ascolto” della stampa: confronto franco

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Guida due diocesi. “Verso un’alleanza culturale” stando sul pezzo

Un incontro-confronto tra il vescovo Gianrico Ruzza e la stampa indetto per mettere in atto l’ascolto. Il 18 maggio direttori di giornali e corrispondenti si sono confrontati in un insolito faccia a faccia a Civitavecchia con l’esponente della chiesa alla guida oggi di ben due diocesi: quella di Porto Santa Rufina e di Civitavecchia-Tarquinia. Un incontro operativo che ha consentito di capire come la chiesa voglia essere protagonista delle comunità, come voglia comprendere quali siano le modalità di comunicazione da migliorare, quali problemi mettere al centro del dibattito. Anche la chiesa si adegua e cerca di stare “sul pezzo”. A dare una grossa mano in termini di visibilità “un papa che buca” come ha detto letteralmente il vescovo sottolineando come l’operato del pontefice riesca sempre a catturare l’attenzione il mondo dei media per le sue prese di posizione. Il lavoro è uno dei temi sui quali il vescovo Ruzza si è dimostrato molto attento con la sua presenza laddove le vertenze, anche ambientali, coinvolgono il tessuto sociale. E poi i giovani ai quali va prestata un’attenzione particolare perché investiti da un disagio senza precedenti e sempre più preoccupante. Ad affiancare il prelato che ha messo tutti a proprio agio sin dalle prime battute dell’incontro, i suoi valenti collaboratori, comunicatori di professione. Nel dibattito sul ruolo della stampa Ruzza intervenendo dopo l’ascolto dei giornalisti ha sottolineato la crescita della diffusione di Avvenire, il giornale di ispirazione cattolica diretto da Marco Tarquinio tra i pochi quotidiani a pronunciarsi senza se e senza ma per la pace nel conflitto in atto segno che c’è necessità da parte dei lettori di affidarsi a una stampa che sia “fuori dal coro”. L’incontro è stato senz’altro un evento storico per la stampa locale e non solo. E’ stato un confronto franco e sincero non mediato in alcun modo. Se oggi la chiesa nelle diocesi dirette da Ruzza è questa, si può parlare sicuramente di una chiesa che ascolta e condivide. «Ascoltate con l’orecchio del cuore» è il tema della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che la Chiesa celebrerà domenica 29 maggio, in vista del quale è stato promosso l’incontro.

L’iniziativa, promossa dagli uffici per la Comunicazioni sociali e dalle équipe sinodali delle due diocesi, ha visto la partecipazione di diciotto giornalisti in rappresentanza di diverse testate locali. «Aiutateci a comunicare meglio per essere accanto alle persone» l’invito fatto ai presenti per condividere anche col mondo dell’informazione il percorso del Sinodo. Ne è nato un confronto su come la Chiesa locale venga percepita dai mezzi di comunicazione, sulla presenza nel dibattito pubblico, sulla comprensibilità del linguaggio e sul coinvolgimento nelle iniziative che propone. Ne è emerso un quadro complesso, di una comunità attratta dal messaggio di «impressionante attualità» proposto da papa Francesco, guidata «dall’entusiasmo e l’empatia» del vescovo Ruzza, che è «punto di riferimento per i problemi sociali», che conosce i territori perché «radicata nel tessuto sociale», che sa proporre i suoi messaggi padroneggiando i nuovi strumenti. Una Chiesa che «ha smesso di essere un fortino chiuso ai giornalisti» e che fa sentire la sua voce sui temi che riguardano l’ambiente, il lavoro e il bene comune. Dal dibattito sono emersi anche punti di criticità nei rapporti diocesi-stampa da smussare d’ora in poi tra i quali l’autoreferenzialità, il linguaggio troppo spesso solo per addetti ai lavori, la ricerca di una maggiore visibilità della ricchezza delle comunità parrocchiali. Una Chiesa che «non sa parlare ai giovani» e che stenta ancora a vedere la stampa come uno «strumento culturale». Ruzza, anche nella cena conviviale che ne è seguita, ha ringraziato i presenti. Ha sottolineato come la vera priorità per la quale «sperimentare questa alleanza culturale» sia l’emergenza educativa per le nuove generazioni.

Graziarosa Villani