Il vaginismo

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vaginismo

È ancora molto difficile parlare dei disturbi della sfera sessuale, nonostante si assista ad una ipersessualizzazione sia nei film, sia nel vestiario, ecc. L’ipersessualizzazione o l’erotizzazione non è parlare o esprimere in modo libero di sessualità ma è riconoscere e valorizzare solo il lato erotico e sessuale della persona mettendo in secondo piano o escludendo le altre caratteristiche di personalità.

Nel DSM-V il vaginismo viene chiamato “disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione” ed è caratterizzato da 1) difficoltà durante la penetrazione; 2) marcato dolore vulvo-vaginale o pelvico durante il rapporto o i tentativi di penetrazione vaginale; 3) marcata paura o ansia  per il dolore pelvico o vulvo-vaginale prima, durante o come risultato della penetrazione; 4) marcata contrazione o tensione  dei muscoli del pavimento pelvico durante il tentativo di penetrazione vaginale.

Il vaginismo può avere cause fisiche (l’eccessiva rigidezza dell’imene, resti imenali dolorosi, endometriosi, malattie infiammatorie delle pelvi, atrofia senile della vagina, tumori pelvici, ecc.) oppure cause psicologiche come un’educazione rigidamente religiosa, informazione sessuale inadeguata che possono creare sentimenti di disagio e vergogna, disfunzione erettile del partner, conseguenze psicologiche di un abuso sessuale o altri tipi di violenza intra o extra-famigliare. Il vaginismo può essere permanente se si è manifestato dall’inizio dell’attività sessuale e con qualsiasi partner; può essere acquisito, se si manifesta con un partner oppure in condizioni di particolare stress o tensione.

La donna con vaginismo è sessualmente attiva e riesce a raggiungere l’orgasmo clitorideo attraverso giochi erotici o con altre stimolazioni. Il momento della penetrazione, sia con il pene sia con qualsiasi altro strumento o dita, viene vissuto con molta ansia e paura e viene evitato. La donna con vaginismo, spesso ha una storia passata molto particolare. Dopo che si sono escluse le cause mediche (oppure si sono curate), è importante esplorare la vita della donna ed analizzare ciò che ha portato al sintomo. Il vaginismo, in questi casi, è solo la punta dell’iceberg di un vissuto spesso dominato dalla paura. Spesso le donne che soffrono di vaginismo portano anche altre problematiche tipo ansia generalizzata, attacchi di panico, pregressi disturbi alimentari e un rapporto col proprio corpo conflittuale.

Una giovane donna mi ha portato come problema principale i vedersi grossa, quando invece era normopeso, e poi il vaginismo. La sua storia era fatta di un’aldutizzazione precoce e di aver assistito ad atti di violenza sessuale. Un’altra giovane donna, porta un vissuto di violenza psicologica da parte di un genitore e gravi atti di bullismo a scuola a seguito o determinati da isolamento nella classe.

La donna con vaginismo è una donna che tende ad avere e a mantenere il controllo di ogni ambito della sua vita. Un punto focale, infatti, nella psicoterapia è l’arrivo della confusione che, se da una parte destabilizza la donna, dal punto di vista terapeutico è un ottimo obbiettivo raggiunto.  I disturbi della sfera sessuale hanno radici molto profonde ed, inoltre, toccano un argomento, come ho detto all’inizio, che tende ad essere nascosto per vergogna, a cui ci si abitua e con cui si convive.

Si stima che l’1-2% delle donne soffra di vaginismo: questo vuol dire che quando andiamo al supermercato dove possono essere presenti, contemporaneamente, 1000 donne, 10 di loro soffre di vaginismo.       

Rita Masin

psicologia giuridica
Dottoressa Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta