IL GIOCO DELLE TRE CARTE PER CANCELLARE LE VITTIME DEL VACCINO

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Il 12 gennaio 2024 trecento vittime del vaccino anticovid sono scese in piazza davanti alla Procura di Roma per chiedere che non venga archiviato il procedimento a carico di Roberto Speranza, ex ministro della Salute e Nicola Magrini, ex direttore generale Aifa.

L’accusa è quella di aver mentito agli italiani nella campagna vaccinale e di aver nascosto i dati che arrivavano dalla farmacovigilanza sulle reazioni avverse e di aver somministrato questi farmaci in modo pericoloso (vaccinazione eterologa, off-label, vaccinazione degli infanti, dei fragili e delle donne gravide senza studi etc).

Tra loro c’era Doina Marchetti, mamma di Runa Codi morto a 18 anni di miocardite fulminante, c’era Amelia Granini che ha avuto i primi sintomi già dopo 20 minuti dalla dose ed oggi è paralizzata e parla a fatica. C’era il Comitato Ascoltami che rappresenta oltre 4mila danneggiati ed altre sigle firmatarie della denuncia. A scoperchiare il vaso è stata l’inchiesta condotta da Marianna Canè per la trasmissione Fuori da Coro, che ha raccolto una serie di documenti interni dell’agenzia del farmaco in cui si palesa una sistematica opera di insabbiamento degli aspetti controversi del vaccino che via via emergevano. Guardando in faccia alla realtà e constatando come tutta la catena di comando concorra per non smuovere di un millimetro la narrazione del vaccino salvifico, non occorre la sfera di cristallo per predire che “giustizia non sarà fatta”, che gli errori, le morti, le gravi lesioni dei diritti fondamentali saranno cancellati con un colpo di spugna anche in virtù dell’alibi dell’emergenza, come se l’emergenza possa essere un grande lavacro per le porcate commesse dai potenti del mondo.

Spero vivamente di sbagliarmi. La sostanziale impunità dei misfatti che chiamano in causa gruppi di potere e personalità intoccabili è storia nota. Se poi volgiamo lo sguardo ai crimini commessi in nome dello “sviluppo”, come nel caso dell’uso scriteriato di sostanze tossiche (l’amianto nell’edilizia, il glifosato nell’agricoltura, la talidomide prescritta contro la nausea in gravidanza), i processi di durata ultradecennale in cui lo Stato ne esce indenne sono la norma. Esemplare la storia dei fratelli Tremante, due uccisi e un terzo gravemente danneggiato dal vaccino antipolio Sabin.

LA LOTTA DI UN PADRE PER LA MORTE DEI FIGLI

Il padre ha lottato per 25 anni affinché una commissione medica ministeriale e una commissione militare ammettessero che il vaccino era la causa della morte dei suoi figli. Ma non venne riconosciuto il risarcimento perché, dice la Cassazione nel 2018 “«all’epoca dei fatti non vi era alcuna evidenza dello stato di immunodeficienza congenita da cui erano afflitti» i tre fratellini. E «quand’anche fosse stata rilevata la possibile incompatibilità tra il vaccino di tipo Sabin e lo stato di immunodeficienza, negli anni in cui le vaccinazioni sono state eseguite non si sarebbe comunque potuto fare nulla di diverso da ciò che è stato fatto, non essendo ancora disponibile il vaccino Salk».

Dunque, due anni prima della pandemia, secondo “la giustizia”, anche nel caso si fosse saputo che il vaccino poteva uccidere i tre fratellini, la vaccinazione andava eseguita ugualmente, mandando così a far benedire i diritti umani della persona sanciti anche da precedenti pronunciamenti della stessa Consulta: “nessuno può essere semplicemente chiamato a sacrificare la propria salute a quella degli altri, fossero pure tutti gli altri” (sentenza n. 118/1996).

Nel 2018 in pochi compresero che quella sentenza rappresentava il primo gradino che avrebbe portato dritto verso l’inferno della demolizione pianificata della libertà individuale come si sarebbe manifestata di lì a poco nell’era pandemica e della transizione digitale.

I FATTI PROVATI: “NESSUNA FORZA DI VOLONTà PER FARE GIUSTIZIA”

Ora, in nome dello “sviluppo”, si è deciso di alzare i limiti soglia dell’elettrosmog in barba al principio di precauzione, alla cieca, come alla cieca è stata fatta la campagna vaccinale anti-Covid: i responsabili sanno che qualunque cosa succederà, resteranno impuniti. Che non ci sia alcuna volontà di “fare giustizia” nei confronti di chi ha commesso uno dei più grandi crimini della storia della Repubblica obbligando la popolazione ad assumere prodotti non testati nei loro aspetti fondamentali, lo dicono i fatti.

1.Ce lo dice il fatto che la Consulta nell’autunno 2022 ha ritenuto proporzionata e ragionevole la sospensione dal lavoro dei sanitari non vaccinati.

2.Ce lo conferma la scelta da parte del governo Meloni di assegnare due ministeri chiave, sanità e giustizia, a due fan del regime segregazionista.

3.Ce lo attesta la notizia dei 215 milioni di dosi di vaccino mandate al macero dall’UE di cui neppure una fiala è stata data ai ricercatori senza conflitti d’interesse che ne volessero studiare composizione ed effetti. Meglio poi non domandarsi come verrà smaltito questo numero mastodontico di farmaci contenenti Rna e Dna contaminante.

4.Ce lo ribadisce l’OMS, con tanto di fanfara mediatica, pubblicando uno studio surreale in base al quale un milione e quattrocentomila sarebbero le vite salvate dai vaccini in Europa. “I ricercatori – commenta il farmacologo Cosentino – hanno deciso l’efficacia vaccinale a priori [..]”. Un’efficacia addirittura del 70/80%! Peccato che “a oggi non esistono studi controllati che abbiano misurato l’efficacia vaccinale primariamente sui decessi covid. Gli unici dati si ricavano dagli studi autorizzativi nei quali i decessi in vaccinati e non vaccinati erano all’incirca uguali (Moderna) o superiori nei vaccinati (Pfizer)”.

5.A chiudere il cerchio c’è l’aggiornamento del trattato pandemico in cui “i vaccini” vengono definiti aprioristicamente “la misura più efficace” senza sapere manco quale caratteristiche possa avere la prossima pandemia. Il metodo fondato sulla distorsione viene utilizzato anche per coprire di una fitta nebbia il controverso eccesso di mortalità che persiste dal 2021, classificando come “non vaccinati” i soggetti deceduti nei 14 giorni successivi a ciascuna vaccinazione (sic!), e pubblicando i dati relativi alla mortalità generale senza distinzione tra vaccinati e non vaccinati, cause di morte, sesso e fasce di età. Roba da maestri del gioco delle tre carte!

di Miriam Alborghetti