Milioni di italiani in possesso di seconde case in comuni in cui non risultano residenti e per tanto non hanno il diritto di voto alle elezioni amministrative. La proposta di legge.
Riceviamo e pubblichiamo
Raffaele Cavaliere: “Il dialogo resta la migliore modalità per raccogliere le opinioni degli altri. Parlare di argomenti importanti e spesso anche scottanti e pesati, per la natura dei loro contenuti, non solo crea quel clima di accoglienza che facilita lo scambio di vedute, ma dà anche quella sensazione di solidarietà nel voler raggiungere un comune obbiettivo. Poco conta se vi sono interpretazioni diverse dello stesso fenomeno dibattuto. La pluralità delle opinioni è un vero arricchimento, perché consente di far emergere il comune denominatori inerente all’argomento trattato e trovare una soluzione al problema esaminato.
Parlando con un’amica che risiede a Roma e ha la casa al mare a Ladispoli, abbiamo analizzato molti aspetti della politica locale, di come vengono gestiti il Bene Comune e quali conseguenze hanno sulla “coscienza collettiva” di Ladispoli. Questa persona, molto attenta e capace di fare analisi concrete restando nell’ambito dell’argomento preso in esame, mi ha confermata la sua amicizia e stima volendomi “votare alle prossime elezioni comunali”. Trovandosi lei, nell’impossibilità di poter mantenere la promessa fatta, abbiamo escogitata una procedura che potrebbe essere utile a milioni di persone che si trovano nelle sue condizioni: voler partecipare attivamente alle decisioni politiche ed amministrative nel Comune della seconda casa che frequentano da decenni, ed ecco la sua proposta di legge che io ho girato ad una quarantina di Parlamentari, Consiglieri Regionali ed una decina di gruppi WhatsApp nei quali si trovano persone che si occupano, a vario titolo, di politica.
“Proposta di legge per l’esercizio del diritto di voto alle elezioni amministrative da parte dei cittadini italiani proprietari di immobili nel comune
Art. 1 – Oggetto
La presente legge riconosce il diritto di voto alle elezioni amministrative comunali ai cittadini italiani che, pur non essendo residenti nel comune,
risultano proprietari di un immobile ubicato nel territorio comunale.
Art. 2 – Requisiti per l’esercizio del voto
Possono esercitare il diritto di voto ai sensi della presente legge i cittadini italiani che:
• non hanno la residenza anagrafica nel comune;
• sono proprietari di un immobile nel territorio comunale, soggetto a tassazione e regolamentazione
• amministrativa da parte dell’amministrazione comunale;
• risultano iscritti in un apposito elenco aggiuntivo istituito presso il comune, previa presentazione di idonea documentazione
• comprovante la proprietà e la
regolarità fiscale.
Art. 3 – Procedura di iscrizione
I cittadini interessati devono presentare domanda di iscrizione all’elenco aggiuntivo entro termini
stabiliti dal regolamento comunale, allegando:
certificazione catastale o atto di proprietà;
attestazione del pagamento
delle imposte comunali
relative all’immobile;
dichiarazione di non essere residenti nel comune.
Art. 4 – Ambito di applicazione
Il diritto di voto previsto dalla presente legge si applica
esclusivamente alle elezioni amministrative comunali per la scelta degli organi di governo del comune in cui è ubicato l’immobile di proprietà.
Art. 5 – Disposizioni finali
Il Ministero dell’Interno, in collaborazione con l’ANCI, definirà con apposito regolamento le modalità di attuazione della presente legge, inclusi i termini per la presentazione delle domande e le modalità di aggiornamento degli elenchi elettorali.
Questa proposta mira a riconoscere il legame politico e fiscale del proprietario con il territorio comunale, consentendogli di partecipare alle decisioni amministrative che influenzano direttamente la gestione e la fiscalità dell’immobile di sua proprietà.”
Questo articolo vorrebbe contestare l’opinione largamente diffusa: “che non vale la pena fare politica, che non bisogna andare più a votare”, e tutto quel “disfattismo” che da anni sentiamo e leggiamo contro il “ mondo della politica”. Ci sono ancora tante persone desiderose di voler dare il loro contributo alla crescita della collettività e come si legge dalla proposta di legge elaborata dalla mia amica, hanno anche delle ottime competenze per realizzare le loro idee in modo concreto.
Vediamo cosa succederà. Vi terrò informati”.
Raffaele Cavaliere