I CITTADINI INVOCANO UN CONFRONTO SUGLI ABBATTIMENTI DEGLI ALBERI A CERVETERI E NELLE SUE FRAZIONI

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Alberature Cerenova
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La mattanza degli alberi a Marina di Cerveteri prosegue indisturbata malgrado le proteste dei cittadini, le numerose segnalazioni di improvvisi abbattimenti e l’esposto alle pubbliche autorità. 

Ci domandiamo se al Granarone il Sindaco Pascucci, e il suo staff, oltre a promuovere il nuovo Jova Beach Party, concedendo il placet ad invadere nuovamente la spiaggia con inevitabili conseguenze sull’habitat circostante, abbia trovato il tempo di leggere anche la missiva di Lipu-Birdlife inviata all’ANCI e, quindi, ai Comuni italiani “contro l’abbattimento e le potature degli alberi dal 1 marzo al 30 agosto – ossia durante il periodo di riproduzione degli uccelli – in ambito urbano e periurbano”. Un appello rivolto a “salvaguardare biodiversità e servizi ecosistemici”.

Nel documento si chiede anche di “evitare, tutto l’anno, potature drastiche, limitandosi a interventi motivati, selettivi e mirati al rispetto del mantenimento vitale delle piante”.

No, evidentemente non lo ha letto!

È così anche agli alberi di via Caere Vetus tocca in questi giorni la stessa sorte degli eucalipti nella rotonda di via Oriolo e delle alberature in via dei Tirreni, sacrificati per dare più “Ossigeno” alla cittadinanza.

Impossibile finora dialogare con questa amministrazione comunale che, anziché aprire con i cittadini un confronto pubblico e partecipato sul tema, preferisce trincerarsi dietro la collaudata litania ripetuta dall’assessora Gubetti, anche venerdì scorso a favore di microfono, quando il nostro volontario, Marco Piracci, che era in Viale dei Tirreni in difesa degli alberi, è svenuto dopo tre giorni di sciopero della fame: “gli abbattimenti erano programmati da tempo. Non è stata una decisione presa a cuor leggero, ma è stata presa dopo una seria analisi VTA (Visual Tree Assessment) delle piante e dopo tre perizie firmate da agronomi, una metodologia di indagine utile ad esaminare le caratteristiche morfologiche e strutturali di un albero per individuarne eventuali difetti strutturali (…) A me piange il cuore quando una pianta viene abbattuta”.

Ma dove sono le perizie cui fa riferimento l’assessora visto che, dall’accesso agli atti effettuato, ne risulta solo una, dalla quale, peraltro, pare emergere sia stata svolta una mera indagine visuale (il solo VTA) e non anche strumentale? Ci piacerebbe vederle.

Da un confronto tra la perizia del 2020 e le valutazioni fatte nel 2018 per il censimento arboreo, sembrerebbe inoltre che alcune alberature siano misteriosamente passate da una “Classe di Propensione al Cedimento”, quindi di rischio caduta, B o C (bassa o moderata) alla classe D (estrema), “marci dentro”, a rischio di crollo imminente e pericolosi per l’incolumità pubblica.

Altre incongruenze sembrano emergere tra i rilievi e gli abbattimenti, per le quali vorremmo avere spiegazioni dall’amministrazione comunale e dalla Multiservizi Caerite, con particolare riferimento alle attività connesse al Progetto “Ossigeno” e ai programmi di gestione del verde urbano e periurbano messi in atto dall’Ente e dalla sua partecipata.

Non basta arrampicarsi sugli specchi lamentando gli errori del passato e una cattiva manutenzione degli alberi fatta di capitozzature, considerando che l’attuale amministrazione è al governo da dieci anni.

Quali interventi di risanamento sono previsti e quali tipo di alberature sostituiranno quelle rimosse?

È bene ricordare che l’abbattimento è l’extrema ratio; a volte è una scelta culturale e politica anziché tecnica; ad esempio, seppure gli alberi presentano cavità, come nel caso dei pioppi in via Caere Vetus, è stata tentata una soluzione mirata alla cura e/o al mantenimento, considerando che proprio le cavità degli alberi sono in questo periodo sedi di nidificazioni e riparo per l’avifauna che transita nelle nostre zone, a causa della vicinanza con l’area umida di Torre Flavia?

A sostegno di tali considerazioni, si cita anche il parere WWF, recapitato in questi giorni all’indirizzo del Sindaco Pascucci e dell’assessora Gubetti, sugli abbattimenti: “tale pratica vada limitata alle situazioni di accertato e documentato pericolo, procedendo poi alla sostituzione degli alberi abbattuti, pena la diminuzione complessiva delle dotazioni arboree e conseguenti effetti negativi sul paesaggio, sulla salubrità dell’aria e sul clima (…) inoltre che le attività di manutenzione degli alberi – esseri viventi – debbono rispettare sia i loro cicli biologici (ed evitare ad esempio in ogni caso le capitozzature, e comunque le potature in primavera) che quelli dei loro abitanti; gli alberi ospitano come noto i nidi di molte specie di uccelli, e la primavera è per essi la stagione fondamentale di riproduzione. Gli abbattimenti e le potature in primavera possono quindi trasformarsi in inutili stragi”.

Aspettiamo, fiduciosi, delle risposte
Gruppo Cittadini per l’Ambiente