GUERRA DEI DECIBEL E DELL’ABUSIVISMO IN SPIAGGIA

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ARRIVANO LE PRIME SANZIONI DELLA CAPITANERIA. E SULLA MOVIDA SELVAGGIA IL SINDACO METTE IN GUARDIA I GESTORI DEI LOCALI.

Il pugno duro annunciato dal sindaco sulla movida.

I controlli (con annesse sanzioni) già avviati sulla costa dalla Capitaneria di Porto. A Ladispoli istituzioni e forze dell’ordine si muovono in anticipo per cercare di far rispettare le regole. Intanto, partita ufficialmente la stagione balneare, sono arrivate già le prime multe della sede marittima di Ladispoli-San Nicola.

I militari, guidati dal comandante Cristian Vitale, hanno inflitto il primo verbale di maggio al gestore di uno stabilimento sul lungomare centrale di via Regina Elena intervenendo sull’arenile per bloccare una ruspa che, senza alcuna autorizzazione, stava effettuando di mattina alcuni interventi di livellamento della sabbia.

In questo caso multa doppia: mille al proprietario e 400 alla ditta privata. Queste verifiche saranno sempre più frequenti sulla costa anche in virtù della tragedia di Cervia in cui, giorni fa, ha perso la vita una donna di 66 anni travolta e uccisa da una ruspa che stava effettuando, appunto, dei lavori di livellamento. Oltre alle necessarie autorizzazioni, è necessario adottare tutte le misure di sicurezza, tra cui la presenza di un operaio a terra che coordini la guida dell’autista del mezzo appurando che non ci siano villeggianti a prendere il sole.

Sempre in via Regina Elena la guardia costiera ha inferto un’altra sanzione (sempre da mille euro) al titolare di un chiosco per alcune «difformità», riscontrate durante un sopralluogo, rispetto al progetto originale.

Le indagini dei militari hanno portato a rilevare una veranda illegittima del ristorante che non era presente nella planimetria. È scattata anche la diffida a ripristinare i luoghi di origine nel più breve tempo possibile. Ispezioni avviate già in diversi stabilimenti da Marina San Nicola a Marina di Cerveteri, passando per Ladispoli naturalmente, per monitorare che i bagnini siano tutti al loro posto dopo l’ordinanza della stagione estiva anticipata al 17 maggio. In più task force nei ristoranti e nelle sale della cucina per controllare l’igiene e lo stato di salute dei prodotti alimentari riservati alla clientela.

Le autorità marittime non lasceranno correre nemmeno sul discorso dei pescatori amatoriali pronti ad eludere i provvedimenti sulla sicurezza (l’attività di pesca è consentita solo dalle 19 alle 8 del mattino fino al 30 settembre).

La guerra ai decibel. C’è poi il discorso della movida selvaggia. L’amministrazione pare aver preso di petto il problema ammonendo i gestori dei locali che continuano a produrre musica ad alto volume, senza però rispettare l’ordinanza e il riposo dei residenti. Da qui l’incontro in municipio con la categoria.

«Vogliamo – è quanto ribadito da Alessandro Grando – una collaborazione tra le istituzioni e gli operatori del settore, ribadendo l’importanza di rispettare scrupolosamente le normative vigenti in materia di pubblico spettacolo e di emissioni sonore. La tutela della salute e del benessere dei cittadini rappresenta una priorità assoluta per l’amministrazione comunale. In quest’ottica, è stato ribadito che tutti i gestori devono attenersi rigorosamente alle leggi e ai regolamenti, rispettando gli orari di apertura e di chiusura, nonché i limiti di emissione sonora».

Il sindaco promette il pugno duro. «Solo attraverso il rispetto di queste regole – aggiunge – si può garantire una convivenza serena tra chi promuove eventi e chi ha il diritto di riposare, contribuendo a mantenere un ambiente armonioso e rispettoso per la comunità. Ci concerto con le forze dell’ordine, intensificheremo i controlli sul territorio. Chi dovesse essere colto in fallo rischierà sanzioni e, in caso di ripetute violazioni, la chiusura temporanea dell’attività».

C’è un altro aspetto da considerare. Gli abitanti hanno affidato la loro salute ad un avvocato che ha già scritto al Comune.

L’opposizione a gamba tesa. «Abbiamo presentato in aula – commenta Gianfranco Marcucci, consigliere comunale di Ladispoli Attiva – un emendamento al bilancio per 70mila euro da affidare al contrasto all’inquinamento acustico. Speravamo nell’uso di fonometri o di altri sistemi di monitoraggio ma per ora restano solo parole della maggioranza perché ci si affida solo alla buona educazione e al rispetto delle regole da parte di chi non li ha dimostrati in questi anni. Il Comune non deve far altro che mettere in pratica ciò che la legge prescrive. E, ad oggi, ciò non è stato fatto. Dei locali, soprattutto di domenica, hanno già organizzato giornate con musica e intrattenimento: ho effettuato un accesso agli atti chiedendo quanti di loro avessero chiesto e ottenuto le autorizzazioni necessarie.
La risposta è stata: nessuno. Sarebbe bastato schierare gli agenti della Municipale».