É piemontese la prima azienda che punta agli insetti.
La prima pasta a base di insetti è torinese, spaghetti marchio Italian Cricket Farm, prodotti da un’azienda di Scalenghe. Un brand che vuole distinguersi con un prodotto che promette di essere super proteico, a chilometro zero e non per tutte le tasche. Al Corriere della Sera l’Ad Albano: “Il nostro brand sarà ben riconoscibile. Perché la nostra pasta costa 4 volte quella che troviamo nei supermercati. E la farina circa 30 euro al chilo. Il nostro, piaccia o no ai puristi, è un prodotto ecologico ad alta gamma per contenuto e purezza proteica, adatto alle diete degli sportivi, decisamente migliore rispetto alle farine tradizionali. Pertanto lo vogliamo comunicare e farlo pagare quanto davvero vale”.
Italian Cricket Farm, che alleva un milione di grilli al giorno destinati finora a mangimi per animali, è stata la prima azienda ad aver chiesto l’autorizzazione a Bruxelles per produrre farine di insetti per l’alimentazione umana.
Si tratta solo di un pregiudizio culturale?
Da quando è giunto l’ok dall’Ue per il consumo umano di farina di insetti, sembra passare in secondo piano lo studio che afferma come la chitina presente negli insetti sia (almeno finora) nociva per l’uomo, addirittura cancerogena.
“Una scelta valida sia dal punto di vista nutrizionale sia dell’impatto ambientale”, il mantra. Non spiegano però – semmai fosse un motivo valido – come la gestione di un allevamento intensivo di grilli o cavallette possa salvare un pianeta dove “non ci saranno più prati per pascolare, neanche terreni da caltivare… solo acqua inquinata e clima impazzito”. Intanto passa la possibile scarsità di risorse entro il 2025 e qualcuno, preoccupato di morire di fame, trova la croccante soluzione.