Gli studenti tornano alla didattica a distanza

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Molte le proteste di alunni, genitori e insegnanti: una famiglia su 4 (25,3%) non dispone di un accesso Internet a banda larga.

Da oggi 6,9 milioni di studenti seguiranno le lezioni da casa. Secondo un calcolo del portale Tuttoscuola, le lezioni a distanza riguardano 8 studenti su 10. Un numero che potrebbe aumentare se nelle zone ancora in arancione si dovessero riscontrare più di 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Campania, Molise e Puglia, più la Provincia Autonoma di Trento sono le Regioni in fascia rossa. Ma anche in alcune zone arancioni, come Abruzzo e Umbria, le scuole sono chiuse.

il comitato ‘Priorità alla scuola’ con un sit-in in piazza Montecitorio ha chiesto al governo “un impegno forte affinché la scuola riapra al più presto” e di adottare “tutte le misure necessarie perché resti aperta fino alla fine dell’anno”. Per il comitato “la chiusura della scuola sta producendo danni gravissimi e a lungo termine, sia in termini di perdita di apprendimenti, che di equità sociale sia e, soprattutto, in termini di danni psicologici. Danni che peseranno sull’intero Paese negli anni a venire. I ragazzi e la scuola intera da oggi vanno di nuovo in apnea. E’ importante che sappiano che sarà per poco e che dopo si farà di tutto per permettere loro di finire l’anno scolastico dignitosamente. Chiediamo – conclude Priorità alla scuola – che il governo dia seguito alle sue belle parole e dimostri con i fatti l’importanza dell’istruzione”.

L’impossibilità per alcuni studenti di accedere a Internet.

Da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop), sulla base dei dati Istat, una famiglia su 4 (25,3%) non dispone di un accesso Internet a banda larga in grado di supportare massicci flussi di dati e collegamenti audio e video. Criticità affrontata a marzo scorso, tuttora attuale. “Il divario digitale – sottolinea Uecoop – colpisce di più le regioni del Sud, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Basilicata al Molise fino alla Puglia dove in media una casa su 3 non dispone di un collegamento online in grado di supportare grandi flussi di dati”. (Agi)
La didattica online nata dall’emergenza Covid è destinata a prendere sempre più spazio nella scuola anche post pandemia?