I RICORDI SONO INDELEBILI?
Questo articolo si costruisce attorno alla domanda circa il fatto se i ricordi siano attendibili o meno. La questione è tutt’altro che banale se si considera l’importanza che le testimonianze oculari hanno nei processi dove si decide il destino di una persona.
Ebbene, diciamolo subito, i ricordi non sono attendibili, ma sono bensì delle “ricostruzioni” della realtà. Colui che ricorda però è convinto e in buona fede circa il fatto che la realtà che ha visto sia quella che descrive, ma in realtà spesso non è così.
Questo perché la nostra memoria non va immaginata come un magazzino passivo in cui vengono stoccati in file e cartelle i nostri ricordi, attraverso un copia e incolla della realtà percepita, ma va bensì concepita come un processo dinamico, che coinvolge le emozioni e le cognizioni (per esempio i nostri pregiudizi e le nostre aspettative su come si si debbano svolgere determinati eventi).
Il ricordo dunque – influenzato dall’esperienza cognitiva ed emotiva – non è puramente un’immagine esatta ed accurata di ciò che ci è accaduto, ma appunto una rielaborazione.
Il punto centrale di questo discorso sono i cosiddetti “falsi ricordi”: per falso ricordo si intende sia una rievocazione distorta e in parte modificata nei dettagli di un ricordo preesistente, sia la totale costruzione di un evento mai accaduto realmente. Nel primo caso rientrano quei ricordi in cui, per esempio, si può essere convinti di aver riposto un maglione nel cassetto, quando invece lo abbiamo messo nell’armadio. E potremmo giurarlo che si trovi nel cassetto, in assoluta buona fede, eppure lo abbiamo riposto nell’armadio e la nostra mente ha ricostruito l’evento facendoci convincere si trovi nel cassetto (questo anche perché di solito è nel cassetto che riponiamo i maglioni e allora l’aspettativa cognitiva è che anche il maglione in questione si trovi lì). Qui ciò che viene distorto è un dettaglio del ricordo (cassetto al posto di armadio), ma ci sono casi in cui tutto l’evento raccontato è falso.
I fattori che possono influenzare la formazione dei falsi ricordi sono molteplici e tra questi come dicevo i fattori emotivi giocano un ruolo centrale: quando ci troviamo a ricordare dei particolari di un evento carico emotivamente (una discussione in famiglia, un incidente, etc.), le forti emozioni ad esso associate possono portare a dei ricordi collegati ad esso che sono completamente falsi. Sono stati individuati due meccanismi cognitivi responsabili dei falsi ricordi:
uno è il livello di attivazione semantica: In fase di codifica di un evento, l’attivazione della memoria semantica può avvenire anche per dettagli non presenti nella scena, ma associati semanticamente all’evento (es. vedo un uomo incappucciato e penso anche – cioè la mia mente lo associa con – pistola). La pistola non c’è nella realtà, ma io penso di averla vista.
Il secondo è l’errata attribuzione della fonte dei nostri ricordi. Ci può così’ capitare di mescolare i dettagli di una storia con i dettagli di un’altra. Per esempio quando raccontiamo ad un amico/a la nostra vacanza può accadere che erroneamente introduciamo un avvenimento che però appartiene ad un’altra vacanza fatta anni prima. Questo è un esempio di come l’errata attribuzione della fonte può portare alla combinazione di elementi di eventi diversi e formare un falso ricordo.
Dottor Riccardo Coco
Psicologo-Psicoterapeuta
Psicoterapie individuali, di coppia e familiari
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