GLI AMICI DEL BOSCO ALL’ATTACCO: «VOGLIAMO UNA GESTIONE COMUNE MA LA SINDACA NON CI ASCOLTA»

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LETTERA APERTA DELL’ASSOCIAZIONE DI UGO MENESATTI PER VALORIZZARE L’AREA VERDE CHE STA ATTRAVERSANDO UNA FASE DI CRITICITÀ

A Cerveteri i cittadini chiedono più collaborazione per la salvaguardia del bosco di Valcanneto. A Ladispoli la giunta acquisisce cinque ettari dai privati e così il bosco di Palo Laziale è ancora più esteso nella sua gestione pubblica. Due aree, simboli dei rispettivi territori, che hanno in comune la necessità di continua manutenzione per i parassiti che in quest’ultimo periodo hanno creato danni. E se il parco di Ladispoli ha sofferto per oltre un anno con Palazzo Falcone costretto a chiudere i cancelli ai visitatori per gli alberi a rischio crollo, le cose sono anche peggiorate a Valcanneto.

Tanto che l’associazione “Amci del bosco”, rappresentata da Ugo Menesatti, ha chiesto per l’ennesima volta maggiore attenzione da parte dei governanti etruschi. Senza però ottenere ancora risposte concrete. L’oasi richiama turisti e anche i bambini delle scuole in visita nelle giornate di sole. Molti arbusti però sono caduti, alcuni punti della riserva sono inaccessibili e in più ci si mettono qualche volta gli incivili ad abbandonare i rifiuti o danneggiare gli arredi nei vari sentieri.

I cittadini scrivono una lettera aperta al sindaco invocando un tavolo tecnico per un vero progetto di tutela del bosco che si estende per oltre 14 ettari. «Un pezzo di identità collettiva – così lo definisce Menesatti –, abbiamo deciso di scrivere dopo aver inviato molte lettere in realtà rimaste senza risposta. Le istituzioni dovrebbero sempre ascoltare la voce delle persone e attivare un dialogo nell’interesse del bene comune. Da anni avanziamo proposte per chiedere un protocollo d’intesa tra Comune e chi vive in questa località. Finora però i politici hanno preferito l’autoreferenzialità, comunicando solo decisioni già prese». Gli Amici del Bosco non si arrendono e propongono a Gubetti un osservatorio permanente con l’obiettivo di creare un percorso partecipato per la gestione sostenibile del parco pubblico.

«È importante – prosegue – che la comunità possa prendere parte alle decisioni su un bene che è patrimonio di tutti. Il futuro del nostro bosco dipende anche da noi. La richiesta non comporta costi per il municipio. Si tratterebbe semmai di un impegno volontario». In estate la giunta comunale ha stabilito la necessità di dotarsi di un Puf, ovvero di Progetto di Utilizzazione Forestale anche se negli ultimi mesi specialmente diversi ettari della macchia hanno mostrato criticità. Numerose querce hanno manifestato fenomeni di disseccamento e le analisi condotte dal Servizio Fitosanitario Regionale hanno accertato la presenza del batterio Brenneria goodwinii. «Sappiamo che la sindaca deve affrontare molti impegni – conclude Menesatti – ma la nostra proposta è a costo zero e si basa solo sulla volontà di collaborare. Speriamo in una risposta positiva e in un incontro che apra una nuova fase perché il bosco di Valcanneto non è solo un luogo: è la memoria viva di una comunità che vuole restare unita nel rispetto della natura».

A Ladispoli, come detto, il bosco verrà ampliato nella propria gestione pubblica. Il passaggio formale era stato inserito in una variazione urbanistica approvata in sede di consiglio comunale lo scorso anno e ora il progetto che si è concretizzato di nuovo nella massima assise cittadina (manca solo l’atto notarile). Si tratta della stessa area che il Comune potrebbe ad esempio utilizzare per la realizzazione di concerti ma anche adibire a parcheggio in occasione dei grandi eventi (come la Sagra del Carciofo o lo spettacolo delle Frecce Tricolori ad esempio) considerando che non si trovano mai posti per le auto.

La richiesta dei privati fu di quasi 200mila euro, cifra più che accessibile e ritenuta «onesta» dalla maggioranza che ha così deciso di procedere andando ad incrementare il patrimonio naturale esistente tra via dei Delfini e via Corrado Melone, il tratto della ciclabile verso San Nicola. «In questi anni il privato – commenta Filippo Moretti, consigliere comunale e delegato alle Aree protette – è stato sempre disponibile a concedere il terreno che ora diventerà nostro grazie al voto, all’unanimità, registrato in consiglio comunale. Siamo soddisfatti anche perché quest’area fa parte della famiglia del bosco di Palo esteso per 140 ettari e ricordo sito di interesse comunitario».