Giunta regionale Lazio proposta irricevibile!

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“Si dà centralità al nascituro e non alla scelta delle donne, proposte targate Pillon”!

L’Assemblea delle Donne di Ladispoli e delle Libere Soggettività di Ladispoli e l’Associazione Udi gruppo Nilde Iotti di Ladispoli-Cerveteri, denunciano come irricevibile la proposta di legge della Giunta Regionale del Lazio n.207/25, presentata senza troppo clamore nella primavera scorsa, e che affronta un tema serio (quello della denatalità) in maniera del tutto inadeguata, colpendo ancora una volta le donne.

Da molti anni a questa parte, infatti, si ignora volutamente il motivo per il quale nascono meno bambini e si pensa che la soluzione al problema sia attaccare subdolamente la legge 194 che tutela il diritto all’aborto, insieme ai Consultori e a tutte le norme che hanno consentito alle donne di scegliere la maternità e non subirla.

Nella proposta di legge della Giunta Regionale del Lazio si afferma, infatti, in maniera netta, la centralità data al nascituro e non al diritto di scelta delle donne, si continua a parlare di “famiglia” e non di “famiglie”, escludendo anche dal concetto di famiglia tante situazioni esistenti (monogenitorialità, omogenitorialità, genitorialità adottiva).

Inoltre, è assente qualsiasi riferimento alla Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, così come vi è ambiguità sul ruolo delle associazioni familiari e della loro selezione per far parte degli organismi partecipativi a supporto delle istituzioni.

Insomma, gli articoli da contestare, ispirati a tutti i provvedimenti targati Pillon, sono molti e la reazione delle donne, che sono scese prontamente in piazza, non si è fatta attendere.
La sceneggiata è sempre la stessa: sotto il fuorviante titolo di “Interventi a favore della famiglia, della natalità e della crescita demografica” ci sono solo misure per colpire la libertà e l’autodeterminazione delle donne.

Le destre conservatrici, patriarcali e bigotte non possono tollerare che le donne possano decidere del loro corpo, che la famiglia non sia solo composta da un padre e da una madre. Tutti stereotipi che nulla hanno a che fare con la denatalità. Lo sa questa gente cosa vuol dire oggi fare figli in Italia? Una nazione con stipendi da fame, con l’erosione di ogni tipo di aiuto sociale e supporto sanitario, con una fuga di giovani che ormai ha superato i vent’anni. Giovani che, nei paesi dove vivono, si sono sposati e hanno fatto figli, nonostante le leggi sull’aborto.

L’Assemblea delle Donne di Ladispoli e delle Libere Soggettività di Ladispoli e l’Associazione Udi gruppo Nilde Iotti esprimono la loro contrarietà assoluta a questa proposta, giudicata irricevibile, e si mobilitano con tutte le altre realtà del territorio della regione Lazio, per esprimere in modo forte e incisivo il loro dissenso.

LOTTIAMO PER LA NOSTRA LIBERTA’ – NON LASCIAMOCI INGANNARE DALLA PAROLE: FAMIGLIA – AMORE.