Giuliana De Sio, altro che Cattiva

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Intervista a tutto campo con una delle icone del cinema, della televisione e del teatro italiano.di Felicia Caggianelli

Quando vinci premi prestigiosi come David di Donatello, Nastro d’argento, Globo d’oro e Ciak d’oro, sempre come miglior attrice protagonista, significa che hai già scritto la storia del mondo dello spettacolo. Quando poi il pubblico scopre la tua fragilità dietro la maschera della bravissima interprete, diventi un’icona artistica. Giuliana De Sio è tutto questo. Donna di carattere che appena maggiorenne lasciò la natia Salerno per venire a Roma con il preciso obiettivo di diventare un’attrice. Del resto l’arte è una dote di famiglia, la sorella Teresa è stata una cantante di successo per molto tempo. Dalle prime partecipazioni a serie televisive sulla Rai fino all’esplosione come artista il passo fu breve. Una cavalcata costellata di cinema, televisione ed ora teatro. L’elenco delle sue performance in film e fiction amate dal pubblico sarebbe lunghissimo, citiamo Cattiva di Carlo Lizzani con cui vinse il suo secondo David di Donatello, Il bello delle donne dove è stata protagonista per tutte le tre serie. Fino ai successi più recenti come la fiction Mediaset dal titolo Amore pensaci tu e il film La verità, vi spiego, sull’amore al fianco di Ambra Angiolini e Massimo Poggio, interpretando una nonna alle prese con la crisi di mezza età. L’abbiamo incontrata al teatro Traiano di Civitavecchia, una delle tappe della commedia Le signorine dove, al fianco di Isa Danieli, è protagonista di uno spettacolo che ha strappato applausi a scena aperta al pubblico.

Giuliana De Sio col nostro vice direttore Felicia Caggianelli durante l’intervista al teatro Traiano di Civitavecchia

“Le signorine” è una commedia che sta riscuotendo grande successo. Capace di commuovere e far divertire al tempo stesso. Quale è il segreto di quest’opera che raccontata la vita di due zitelle nei vicoli di Napoli?

“E’ una commedia molto particolare, racconta la vita di due sorelle che hanno un rapporto e controverso. E’ una rappresentazione che fa ridere il pubblico, una commedia scritta bene, molto divertente, pur trattando un tema delicato come quello dei rapporti umani. Ho sempre pensato che sia meglio intrattenere il pubblico invece di lanciare messaggi. Chi viene a teatro vuole stare lontano dai problemi che lascia a casa. I riscontri che stiamo avendo in tutta Italia sono incoraggianti, peraltro è  incredibile che ogni volta che comincia lo spettacolo nessuno mi riconosce o applaude. Rimangono tutti con la faccia stranita, sarà per il travestimento. La cosa che mi fa ridere è che quando entra lei in scena tutti si mettono ad applaudire, a me nulla. Sappiate che se una è la Isa Danieli, l’altra sono io. Fare una vecchietta è molto liberatorio”.

Giuliana De Sio nel cinema ha lavorato con registi ed attori di altissimo livello. Con chi ha stretto il rapporto professionale più intenso?

Ho avuto la fortuna di lavorare con quelli che sono dei miti ed i miei miti, Lino Ventura, per esempio. Da Montesano a Giannini, giusto per citarne due. Ho lavorato con degli attori che purtroppo non ci sono più come Mastroianni, Nino Manfredi e Vittorio Gassman. E registi come Monicelli e tanti altri. Nel mio cuore  è rimasto Elio Petri con cui vissi una splendida ed intensa storia personale. Purtroppo ci ha lasciati a soli 53 anni. Una cosa è certa, con registi ed attori bravi si gioca facile, si lavora ottimamente, Con i mediocri e con quelli che non capiscono la qualità del tuo lavoro diventa tutto complicato. Ovvio ci si lavora lo stesso ma non è divertente”.  Cinema, teatro, fiction di successo. In quale di queste tre realtà artistiche lei si sente più a suo agio?

“In questa fase della mia vita sono totalmente dentro al teatro. Salire sul palco mi piace e mi spaventa al tempo stesso, sto male ma anche bene. Odio e amo il tour, non so dove mi sveglio, ma preferisco questa adrenalina rispetto ad una vita piatta. Adoro cinema e televisione che mi hanno regalato il successo, ma il teatro è qualcosa di stupendo”.

Lei ha vinto premi prestigiosi come David di Donatello, Nastri d’argento, Globo d’oro, Ciak d’oro ed altri. C’è un riconoscimento al quale è più legata?

“Il film Cattiva con Carlo Lizzani è nel mio cuore.  E’ la pellicola  che più ho amato nella mia vita e che mi vedeva protagonista. Era proprio un film che aveva a che fare con la psicanalisi e su di me, per quella che era la mia pratica come studente e amante della psicanalisi. Con questo film vinsi anche il David di Donatello”

Una domanda è quasi doverosa. Come è stata l’esperienza nel programma Ballando con le stelle sulla Rai?

“E’ stata la più devastante della mia vita. Nemmeno 40 anni di psicanalisi hanno fatto lo stesso effetto. Un’esperienza fortissima,  mi affascinava lo spettacolo perchè io adoro ballare, poi mi resi conto che erano tutti bravi. Sono stata coraggiosa ed incosciente. E’ stato un percorso di una tragica bellezza,tra momenti romantici come quando volavo tra le braccia del ballerino, e tragico come quando mi sono rotto un tendine.  Tanto pathos, tanto, godimento, ovviamente lo rifarei”.

Progetti futuri?

“Siamo in tour fino a marzo con la commedia Le signorine, poi si vedrà”.

Un sogno nel cassetto?

“Non ho mai girato un film in Puglia, spero di riuscire a farlo con l’aiuto dell’Apulia Film Commission”.