FRANCA ASCIUTTO: “DOBBIAMO CREARE UNA CITTÁ INTELLIGENTE E INCLUSIVA”

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franca asciutto

“…E SCEGLIERE UNA MOBILITÁ ELETTRICA”.

CON L’ALIBI DELL’INCLUSIONE E DELLA SICUREZZA SI DETERMINA IL RADICALE CAMBIAMENTO DELLO STILE DI VITA DEI LADISPOLANI.

L’architetto Franca Asciutto, delegata all’abbattimento delle barriere architettoniche per il Comune di Ladispoli annuncia il grande risultato raggiunto con l’approvazione del PEBA. Un progetto ambizioso e molto impegnativo sul piano economico.  “Un piano esteso in tutto il territorio. Un esempio virtuoso, vanto dell’amministrazione Grando”.

Come cambia la città?
Con questo piano attuativo qualsiasi piano integrato da gennaio in poi, dovrà rispettare le indicazioni del PEBA. Qualsiasi edificio, sia pubblico che privato verrà realizzato secondo le condizioni imposte dal Piano, l’abbattimento delle barriere architettoniche è realtà.

Parliamo delle nuove costruzioni, e le precedenti?
In merito alle costruzioni esistenti abbiamo preso in considerazione le linee guida della Regione Lazio emesse nel 2021, ha imposto che tutti gli edifici pubblici si debbano adeguare. Abbiamo considerato tutti i dissesti che si trovano a livello urbano ma anche all’interno degli edifici con funzione pubblica.   Per esempio nelle scuole cosa farete? Abbiamo adeguato scuole, municipio e Asl al nuovo piano. Anche le palestre, lì dove mancavano dissuasori o scivoli. Montacarichi negli edifici scolastici. Dopo un’attenta analisi dello stato di fatto, abbiamo evidenziato quello che c’è, successivamente tutto quello che manca, infine in terza fase, la proposta progettuale.

Cosa prevede la proposta?
Il territorio è stato diviso in 10 comparti e la parte più delicata è la zona centrale di Ladispoli con i suoi ostacoli. Contiamo di allargare i marciapiedi da 90 centimetri a 1 metro e mezzo per consentire il passaggio di due persone deambulate contemporaneamente. Un lato di ogni strada verrà ricostruito con questo criterio.

E dove trovate lo spazio necessario?
Va trovato perché la priorità è l’inclusività. Noi dobbiamo ripensare al piano urbano e del traffico in funzione del PEBA. Siamo una popolazione che sta invecchiando, e tutti avremo bisogno di strade sicure. La priorità è la sicurezza.

La sicurezza in centro è venuta meno da quando sono comparsi i dehors in strada, i marciapiedi sono divenuti parte del locale. E i pedoni, normodotati e non, spesso sono costretti a camminare in strada. La criticità è universale, come il diritto alla sicurezza. Il cittadino dunque, torna ad essere la priorità?
É un problema di tutte le città moderne, non solo di Ladispoli. E la nostra città negli ultimi anni ha avuto un incremento demografico notevole. È una città che piace e sono sempre di più coloro che la scelgono come residenza. Per questo è arrivato il momento di mettere ordine a tutto il complesso urbano.

L’idea è di rendere il centro area pedonale?
Sarà rivista l’intera città che non è un elemento statico, si evolve e la tendenza vede Ladispoli una località turistica. Le attività commerciali sono il motore dell’offerta del tempo libero. Oggi più che mai nasce l’esigenza di andare verso questa direzione, una città moderna che pensa alla sua popolazione non può che approvare un piano di eliminazione delle barriere architettoniche. Questo permette a tutti di vivere in maniera uguale, senza distinzione sociale. Il PEBA deve regolare il piano urbano del traffico, influenzerà la scelta del piano della viabilità di Ladispoli.

passeggiate inclusive

 

 

 

 

 

In centro oggi sono tutti ugualmente disagiati…
Per raggiungere l’universalità dei diritti dobbiamo risolvere più di un problema. Attraverso le nostre passeggiate inclusive con le associazioni, è emerso che viale Italia è pieno di insidie. Sono presenti tante barriere, le attività commerciali non hanno gli scivoli che consentono l’accesso a chi si muove in sedia a rotelle; è presente un dislivello pazzesco e tanti altri sono gli ostacoli. Per questo abbiamo pensato di creare un’isola ad un unico livello che durante l’inverno viene utilizzata come viale carrabile, durante l’estate diviene un’isola in sicurezza. Anche in virtù dei tanti spettacoli su cui l’amministrazione ha deciso di puntare per diventare una città di riferimento sia sul profilo musicale che culturale. E con l’affluenza di tante persone noi abbiamo bisogno proprio di abbattere tutte le barriere da piazza Rossellini alla stazione, quindi sarà posto tutto allo stesso livello, anche le strade laterali. Questo significa anche che la gente dovrà abituarsi a una mobilità diversa. Deve iniziare a pensare in maniera diversa.

Chi abita in centro ha le stesse esigenze di chi risiede al Cerreto: possiede una macchina, la usa quando va a fare la spesa, a lavoro e quando rincasa cerca un parcheggio. I residenti verranno tutelati da questo tsunami?
Chi abita in centro, avrà comprato casa venti anni fa, la città fortunatamente è cresciuta in maniera esponenziale e può dunque incorrere oggi in alcuni disagi. Premesso che noi dobbiamo creare una città intelligente, inclusiva e visitabile. Dobbiamo assolutamente cambiare abitudini in nome della qualità della vita. Non si può pretendere che una famiglia che ha tre macchine le parcheggi tutte sotto casa. La normativa prevede che una macchina venga parcheggiata all’interno della proprietà.

Le palazzine in centro non hanno box/posti auto. Tutti in bicicletta?
Deve cambiare il concetto di città. Servono delle isole di parcheggio e poi, la mobilità deve essere elettrica. É ovvio che avere tutte le comodità sotto casa, abitare in centro, comporti qualche sacrificio!

Dichiarazioni che meritano una riflessione. Un progetto che di fatto incide radicalmente sullo stile di vita dei cittadini. Un cambiamento sociale oltre che della viabilità calato dall’alto, visto che al momento non è stato richiesto il parere di tutti i portatori di interesse.