Forlanini, terapia intensiva : una proposta fattibile

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Siamo sicuri che l’ ipotesi del professor Martelli e dell’architetto Fuksas di aprire al Forlanini un reparto di terapia intensiva non sia attuabile?

Ora che l’emergenza sanitaria sta divenendo, purtroppo, sempre più tale, ritorna di grande attualità la proposta che fece il noto professor Massimo Martelli e che trovò, una motivata ed immediata adesione, da parte di un grande architetto internazionale quale è Massimiliano Fuksas, di aprire al Forlanini un reparto covid di terapia intensiva.

terapia intensivaAndiamo per ordine: Il Corriere della Sera di domenica 22 marzo 2020 a pag. 5 della Cronaca di Roma in una validissima intervista effettuata al famoso architetto Massimiliano Fuksas dal collega Paolo Conti, si parlò di dar corso,ai lavori di ripristino di parte della struttura dell’ospedale Carlo Forlanini di Roma al fine di ricavarne vari posti di terapia intensiva. I locali in oggetto sarebbero quelli riguardanti i grandi ambienti di quella che fu la mensa del personale con l’annesso ampio spazio del bancone e del suo retro ( tutti questi ambiti molto spaziosi – sia i primi che i secondi – sono ancora in buono stato) ove veniva servito il pranzo al vassoio self service ai dipendenti dell’Azienda Ospedaliera San Camillo, Forlanini, Spallanzani, la quale, all’epoca, era considerato il polo ospedaliero più grande d’Europa.

La proposta, finalizzata a creare almeno 50 posti letto, si concretizzò anche in una petizione che raggiunse e superò rapidamente le 100 mila firme, fu del Professor Massimo Martelli che al Forlanini è stato un eccezionale primario del reparto di Chirurgia Toracica.

terapia intensivaMassimiliano Fuksas (il cui padre, fu un ottimo medico di origine lituana e si specializzò sia al Forlanini che allo Spallanzani) ha sottolineato come il Forlanini è letteralmente a ridosso dello Spallanzani, tanto per essere precisi c’è solo la, neppure tanto larga, via Giacomo Folchi che li divide, e su questa via alcuni ampi cancelli laterali dei due ospedali quasi si fronteggiano, e non è da dimenticare che il Lazzaro Spallanzani all’interno, nella zona limitrofa del comune eliporto – che anche ( se non l’ha perduta) l’abilitazione al volo notturno -, è quasi un tutt’uno con il multispecialistico ospedale San Camillo. Nell’intervista succitata Paolo Conti chiese a Fuksas un giudizio tecnico da architetto sui 50 posti letto per la terapia intensiva, che rispose:”Progettiamo ospedali provvisori, straordinari o in luoghi emergenziali; invece qui abbiamo spazi utilizzabili, non in rovina, proprio accanto allo Spallanzani. Con una spesa relativa …” Fra l’altro, nella proposta fatta dal prof. Martelli si parla di utilizzare un ambito di soli 1.000 metri quadri di un ospedale di 650 mila metri cubi di volume e tutto questo senza nessuna variazione d’uso, in quanto il Carlo Forlanini, sebbene dismesso nel non lontano 2015, ospedale era ed ospedale rimane. Ovviamente, manco a dirlo, la terapia intensiva covid 19 ipotizzata dal prof. Martelli al Forlanini, dovrebbe essere completamente dipendente dall’ospedale Lazzaro Spallanzani il quale, nel suo campo, è una riconosciuta assoluta eccellenza mondiale.

Arnaldo Gioacchini