“Fischia” la polemica politica a Cerveteri

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di Alberto Sava

 In questi giorni in molti sui social si sono chiesti se qualche testata avrebbe “osato” parlare dei fischi ricevuti dal sindaco durante un concerto dell’Eco Festival alla Legnara. Il M5S Cerveteri é entrato con decisione sull’argomento pubblicando sulla sua pagina Fb il comunicato di cui di seguito vi diamo conto. Ecco quel che scrive la dirigenza grillina del meet up Cerveteri.“Troviamo grottesco spostare l’attenzione sui migranti, tema delicato da trattare da un palco di un concerto, quando i fischi la sera del concerto non erano per l’intervento su di loro” ad intervenire il M5S di Cerveteri. “Chi di noi c’era ben sa la verità – continua il M5S – La gente si è stancata di questo ‘sindaco-statista’ il cui operato sul territorio è assente, ed a volte per fortuna forse. L’ego è stato toccato da questo episodio, e scontrarsi con esso porta il solito attacco, questa volta verso la cittadinanza, di essere additata come incapaci di comprendere il contesto; solo perché esprime una opinione, il diritto al dissenso. Come accade in Consiglio Comunale quando egli si lascia andare alle sue elucubrazioni, trasformando l’aula in teatro dell’assurdo, che neanche Samuel Beckett sarebbe riuscito a scrivere di meglio. Invece da parte nostra l’unica cosa che con amarezza percepiamo, è che non c’è serietà; non si è in grado di farsi un esame di coscienza. Di capire quando forse è più il momento di ascoltare che di parlare, come diceva proprio Ezra Pound: “il sentire unisce”. Di quanto questo fuoco che doveva incendiare purificando il passato, poi, si stanno accorgendo tutti è più un fiammifero”. “Di quanto, a proposito di teatro dell’assurdo di Beckett – continua il movimento – stiamo aspettando tutti succeda qualcosa di positivo, qualunque cosa..perchè della negatività, e dell’immobilismo, siamo stanchi. Siamo in sospeso…proprio come Vladimiro ed Estragone aspettavano Godot. Anzi, forse oggi lui sarebbe già arrivato! Se questa è una comunità democratica, allora bisogna accettare anche i fischi. Forse chi ha fischiato era un genitore di un disabile al quale avevano compromesso le ore di l’AEC? Forse era chi convive ormai con la spazzatura che si è seminata dappertutto senza aver mai accennato ad un passo indietro nella revisione del servizio che dovremmo pagare a misura per come è erogato, dato che trattasi di “tariffa, e che invece resta stabile o peggio aumenta di prezzo? Forse chi ha fischiato era chi ha sentito parlare di Costituzione e battersi il petto con la bandiera della pace, ma non ha sentito parlare di Costituzione quando ha presentato una petizione e se l’è vista rifiutare perchè “non prevista nel regolamento comunale”? Sarebbe stato interessante riportare sul palco i 7 ragazzi immigrati, e siamo sicuri vedere ed ascoltare un nuovo applauso, perchè Cerveteri non è razzista. Chissà più che altro se una volta usciti dal palco, rimasto al suo proclama, sarebbero ricominciati i fischi. A quel punto usare l’escamotage di “buttarla sull’immigrato” sarebbe stata inutile. Una giunta poi che vuole calare sul territorio migliaia di metri cubi di cemento, che millanta depuratori funzionanti, o che dorme davanti allo svernamento sul piazzale del lungomare di rifiuti di cantiere trasformati in pseudo pavimentazione, dovrebbe seriamente interrogarsi sul concetto di “eco” prima di partecipare ad un Eco Festival. I soliti spots, le solite finte, della solita noiosa, ridondante e spocchiosa dinamica da politica anni 90. Che promette, promette e poi fa meno di un ventesimo di quello che esclama..e la vita diventa attesa. Spots che ormai non fanno più presa su nessuno; anzi, su qualcuno forse si, quel qualcuno che esausto di attendere partecipava ai fischi. Ego Festival..ecco, a questo forse è il caso si partecipi. Dulcis in fundo, parafrasando il grande Claudio Lolli, venuto a mancare pochi giorni fa e che in questo articolo viene citato, ci viene in mente un passaggio di un testo di un suo capolavoro, che meglio di tutti lo rappresenta, Aspettando Godot, dall’omonimo album. Da dedicare ai migranti che nell’attesa di un domani migliore ci hanno lasciato la vita, agli elettori che aspettano ancora che personaggi che siedono in consiglio oggi come ieri sblocchino qualcosa, ed a chi infine attende che qualcuno faccia quello che bisogna fare al posto suo: “La morte mi ha preso le mani e la vita, l’oblio mi ha coperto di luce infinita, e ho capito che non si può coprirsi le spalle aspettando Godot”.

Movimento 5 Stelle