DANAE E IL MITO DELLA PIOGGIA D’ORO.
di Ennio Tirabassi
C’era una volta un Re di nome Acrisio, regnava ad Argo, città dell’antica Grecia nel Peloponneso, città dalle molte torri. Argo aveva una sola figlia di nome Danae.
Un giorno il Re si fece predire il futuro dall’oracolo di Delfi che gli disse: tua figlia partorirà un figlio maschio che diventerà un grande eroe ma che sarà la causa della tua morte e regnerà al tuo posto. Allora Acrisio, per impedire che si avverasse la profezia fece costruire una prigione sotterranea in una delle torri del castello con un muro rivestito in bronzo. Qui fece rinchiudere Danae. La prigione era controllata giorno e notte dai soldati che impedivano l’accesso a chiunque, soprattutto agli uomini.
Ma Zeus (Giove) capo degli Dei, ci mise lo zampino!
Invaghitosi della bella Danae decise, per possederla, di trasformarsi in pioggia d’oro per entrare nella sua cella. Scatenò un grosso temporale e piovve sulla torre, l’acqua penetrò sulla terra, attraversando le pareti di bronzo raggiunse Danae dormiente. Inzuppandola Giove la fecondò.
Quando Re Acrisio, uditi i gemiti del piccolo, capì che era nato suo nipote perse completamente la testa dal terrore e mise Danae e il piccolo in una cassa ordinando di gettarla in mare. Per volere di Giove la cassa non affondò ma si arenò su una spiaggia nell’isola di Sierifo. I due superstiti furono salvati dal fratello del re…
La caccia alle streghe è un fenomeno storico mai del tutto superato, di superstizione o isteria, chiunque fosse incolpata/o di stregoneria o di eresia veniva bruciato vivo. In molti periodi della storia, non soltanto nel Medioevo. Anche oggi alcune persone percepite come porta sfortuna, sulla base di semplici preconcetti, vengono messe al bando. Mia Martini e Marco Masini furono perseguitati da questa nomea e danneggiati psicologicamente. C’è poi chi si ostina ancora a credere che un gatto nero nell’attraversare la strada porti jella tanto quanto porti sfortuna passare sotto ad una scala. Quello che intendo dire è che sono tante le credenze barbariche nel mondo, e non passano mai di moda.
Ennio Tirabassi
Maestro d’Arte