L’ARTISTA SI PRENDE LA SUA RIVINCITA SULLA POLIZIA LOCALE. RICOPRÌ LE SCRITTE DEI VANDALI AL BELVEDERE E VENNE DENUNCIATO.
L’artista è salvo, il procedimento giudiziario finisce qui perché «il fatto non sussiste». Tira un bel sospiro di sollievo Donato Ciccone dopo la sentenza del tribunale di Civitavecchia che ha vanificato il verbale dei vigili urbani di Cerveteri e la conseguente denuncia.
Ciccone da tempo ha avviato il suo progetto “Coloriamo la città” abbellendo pareti di edifici scolastici, luoghi istituzionali, edicole e serrande di attività commerciali. Nel 2019 però si era reso protagonista di una vicenda in pieno centro storico a Cerveteri con il pittore che aveva raggiunto la terrazza del Belvedere con l’obiettivo di cancellare le scritte dei soliti vandali sostituendole con l’opera di Keith Haring, noto writer americano nello spirito di riqualificazione e di restituzione del decoro a luoghi pubblici.
Il Comune non aveva gradito mandando la Polizia locale pronta a denunciare Ciccone per danneggiamento di bellezze naturali. In tanti si erano complimentati con Donato per il suo gesto. In un primo momento il giudice aveva deciso di non condannarlo per «la tenue gravità del fatto». Il suo legale ha presentato ricorso vincendo in formula piena come stabilito dal giudice Paola Petti. «Sarebbe rimasta una macchia – precisa l’avvocato Celestino Gnazi – e sinceramente non si poteva consentire».
Soddisfatto l’ideatore del progetto “Coloriamo la città”. «Finalmente si conclude in modo positivo – commenta Donato Ciccone – una situazione che ci ha colpito emotivamente, fatto passare diverse notti insonni e che ha rischiato di interrompere il nostro progetto. Ringraziamo Gnazi che ha preso a cuore la nostra causa seguendoci gratuitamente fino all’assoluzione».