Da Sanremo all’Inno d’Italia in finestra: la storia in un mese

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Da “Me ne frego” di Achille Lauro all’ipotesi di “chi scelgo da salvare” nelle corsie degli ospedali. 

Era il 20 febbraio 2020 quando il paziente uno è stato ricoverato a Codogno, un uomo di 38 anni. Il primo italiano. Domenica 23 febbraio il Nord si ferma, il carnevale di Venezia è rinviato ma ancora l’Italia non ha capito che l’unica azione da fare è stare a casa, viene lanciato anche un hashtag “Milano non si ferma”, per l’occasione anche Zingaretti raggiunge la Lombardia e si fa fotografare mentre gusta un aperitivo. (Risulterà poi positivo al Covid-19).

Mascherina, distanza, quarantena diventano parole virali. Il Presidente del Consiglio Conte, affiancato dalla neo Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, comunica la chiusura delle scuole in tutta l’Italia. L’emergenza è nazionale. Ogni giorno alle 18, la protezione civile diffonde il bollettino dei contagiati e dei decessi.

Il 5 marzo Mattarella chiede ai cittadini “senso di responsabilità” e di dare fiducia alle istituzioni:” Siamo un grande Paese moderno, abbiamo un’eccellente sistema sanitario nazionale che sta operando con efficacia“. Intanto il virus ci costringe a stare soli e annulla i rapporti umani.

Lo sport. Il campionato? Il ‘Derby d’Italia’ si gioca a porte chiuse, in clima surreale: Juve – inter 2 – 0. I giocatori delle due squadre poi andranno in isolamento per un giocatore risultato infetto. Si ferma tutto il calcio, anche al serie A. Video di Conte: norme stringenti, l’Italia è tutta zona rossa e gli spostamenti vengono vietati. La gente in panico assalta i supermercati. Intanto Zingaretti va ospite al programma Porta a Porta e il programma chiude. Il presidente è positivo, con un video su Facebook lo annuncia al popolo. Curiosità: Il decreto che isola la Lombardia arriva di notte e la gente ha avuto il tempo di fuggire dal Nord!! Come mai? Si sorvola sulla risposta. Il 9 marzo 2020 Conte firma il Dpcm recante nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale. Il cambio d’abitudini genera caos e paura. Pareri e comportamenti discordanti: chi non accetta di chiudersi in casa, e non lo fa, chi spaventato addita e denuncia chiunque vede in strada o al supermercato. Sale la tensione e aumenta la preoccupazione di chi non vive di rendita.

Ci sono letture differenti del momento che stiamo attraversando. Dalle affermazioni di Vittorio Sgarbi: “Ci vogliono convincere gli italiani di una malattia che non c’è. Qualcuno è morto per polmonite e si cambia la vita di tutti? Sarebbero morti lo stesso. Un virus talmente potente che a 36 gradi muore, basta che aspettiamo il caldo che sparisce. Tra 15 giorni sarà finito tutto! Se state a letto, alzatevi!”. Provocatorio e “al limite della legalità” perché “istigare a violare le leggi è reato”.  Al tweet della giornalista Selvaggia Lucarelli:”Che poi alla fine questo grande sacrificio richiesto è di rimanere a casa, al caldo, davanti a Netflix, mica di andare a raccogliere pomodori nei campi a ferragosto. Capre.” Tutto e il contrario di tutto.

Roma. 13 marzo 2020, l’inviata di Chi l’ha Visto (in onda su RaiTre) gira per la Città Eterna con il responsabile del servizio di vigilanza, si controlla se e quanti romani  seguono le ‘indicazioni’: “La cittadinanza è rispettosa, sono stati 10mila i controlli effettuati fino ad ora, da parte di tutte le forze in campo”. Nonostante questa affermazione oggi la sindaca Raggi chiude ufficialmente tutti i parchi romani.

Italia: #iorestoacasa e i senzatetto? Sono ancora in giro e sono tanti. 8mila a Roma, con solo 3000 posti di accoglienza disponibili, in questi giorni dimezzati per l’esigenza di distanziare i letti. Io sto a casa e loro? Hanno fame, il volontariato si è ridotto e la chiusura dei locali di ristorazione ha cancellato anche la possibilità di un panino in regalo.

 

Europa. Non siamo gli unici untori! Arrivano le notizie dei contagi da Coronavirus anche dai paesi finora fermi a guardare e giudicare gli italiani. “In Inghilterra non si fa prevenzione” – racconta un inviato della Rai in prima serata ieri sera – e nonostante avessero il nostro esempio, solo ieri hanno annullato tutti gli incontri sportivi”. L’ultima partita giocata in Inghilterra è stata con l’Atletico Madrid e ha visto arrivare nel paese 3000 tifosi provenienti dalla Spagna che, dopo l’Italia, sembra essere la nazione più contagiata. E anche la Spagna – riferisce l’inviato –  è in ritardo nel prendere misure di contenimento. Il premier inglese Boris Johnson, strategia o sottovalutazione? Strategia: forse intende far sviluppare gli anticorpi, prendendo in considerazione che ci saranno tante vittime, come in Germania. A Berlino, fa saper l’inviato Rai, i locali sono ancora strapieni, gente in giro, gli autobus full. Solo oggi hanno deciso di iniziare con le misure di contenimento, e preparare le strutture sanitarie. In Germania le scuole sono ancora aperte. La Francia non è da meno, solo ieri il presidente Macron ha ordinato la chiusura delle scuole, che resteranno chiuse da lunedì 16 marzo, vietato l’accesso alla Torre Eiffel e la chiusura del Louvre, il museo più visitato al mondo.

Alla faccia dell’Unione Europa! Ogni paese fa da se, con scelte individuali. Una considerazione: Se l’Italia ha preso provvedimenti così seri in scala nazionale, questi paesi hanno avuto un esempio e molto tempo per studiare e attuare misure quantomeno preventive e non lo hanno fatto. Hanno scelto, alcuni, di sfottere, ostacolare, restare a guardare o addirittura, nascondere la diffusione in casa loro.

di Barbara Pignataro