Cronaca dal consiglio comunale di Cerveteri

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consiglio comunale Cerveteri

LAMBERTO TUONA 

Gli StraFatti de L’Ortica di Toni Moretti

“Si può non essere d’accordo con l’implementazione di una nuova scuola? In particolare con un asilo nido?” “Penso di no. Sarebbe barbaro pensare una cosa simile”.
Tanto afferma Lamberto Ramazzotti, protagonista di una “querelle” nell’ultimo consiglio comunale del 26 ultimo scorso. Ciò che infastidisce e che offende l’intelligenza di tutti i consiglieri e quindi di tutti i cittadini è che una presunta continuità rivendicata dalla nuova sindaca Gubetti, si basi esclusivamente sul compiere atti che non conoscono la trasparenza pur se importanti e capaci di stravolgere come in questo caso, l’assetto urbanistico della città .
Tutto comincia – dice Ramazzotti – la mattina del 26, quando essendo convocata la conferenza dei capigruppo, ci accorgemmo che la stessa sarebbe andata deserta da parte dei componenti della maggioranza visti i reiterati ritardi. Nel tardo pomeriggio si sarebbe tenuto un consiglio comunale con l’intenzione che lo stesso avrebbe approvato una variazione in deroga di destinazione d’uso di un’area di Cerenova destinata a verde pubblico, in area fabbricabile per poter costruire l’asilo nido in questione. Feci notare che impostare la delibera in maniera che fosse il Consiglio ad approvare la variazione, era sbagliato in quanto essendo Cerenova un territorio con degli standard convenzionati ben precisi tra aree verdi e fabbricabili, il consiglio avrebbe eventualmente dovuto approvare una richiesta fatta dal dirigente in virtù della pubblica utilità. Il dirigente dedicato avrebbe dovuto trovare le soluzioni per lasciare gli standard invariati. In quella sede, perfino la sindaca Gubetti espresse apprezzamento per il suggerimento, ma poi in consiglio si fece tutto come era stato stabilito approvando una delibera che può essere oggetto del ricorso di un qualsiasi cittadino di Cerenova che potrebbe far saltare tutto”.

Il cronista si chiede conoscendo i personaggi, alcuni molto agitati la sera del consiglio, che il rischio si poteva correre perché non si doveva perdere tempo. Forse ci sono promesse di appalti già affidati in forma diretta e senza gara? E la garanzia che i cittadini stiano tranquilli? Potrebbe darla il parroco le cui “indulgenze” sono state già “vendute”.