Coronavirus, questo sconosciuto

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Italia

Certo che detto dal Coronavirus!

di Toni Moretti

L’ho incontrato sull’autobus con lo sguardo truce e minaccioso, pronto ad approfittare di una mossa sbagliata di qualcuno, a dire il vero i presenti erano molto pochi, che avesse senza pensarci passato la mano sulle labbra o avesse come spesso succede per abitudine, riassettato le proprie narici magari solleticate da qualche polline stagionale. Era pronto a sparare come un cecchino, del resto come è stato addestrato, senza porsi il problema di chi avrebbe sacrificato alla sua causa, della sua storia, dei suoi affetti, del fatto che lo avrebbe reso complice inconsapevole, almeno per un certo periodo, della diffusione di suoi cloni e, che tanto lo avrebbe reso un killer.

Sembra mi abbia letto nel pensiero perchè ho avvertito una risposta. “In fondo questa è la mia missione – disse – Sono stato creato e diffuso per questo. Diffondere scompiglio e portare l’umanità in guerra con se stessa in una sorta di auto-eliminazione senza bisogno di armi di distruzione, con classi o regimi che ne assumessero la responsabilità delle quali sarebbe rimasta traccia nella memoria storica e tanto avrebbe dato noia al mio mandante. A quel capitalismo senza anima e senza morale che rincorre il profitto a prescindere con la formula dello sfruttamento dell’uno sull’altro”.

Vista la propensione a parlare, azzardai: “E quale sarebbe il torto dell’Umanità in questo periodo storico?”  “Troppa anarchia – cominciò a rispondere – tanta considerazione di se stessa da tentare di implementare nuove forme di capitalismo in ex regimi comunisti nell’intento di liberarsi dal giogo dei vecchi padroni. Hanno mandato me, sotto copertura, per riaffermare che i padroni sono sempre loro, quelli delle multinazionali, anche del farmaco, quelli della finanza speculativa, quelli che nominano i governi e i governanti che giocano su spread e debito pubblico, giocattoli di loro invenzione dei quali solo loro conoscono e governano i meccanismi e attraverso i quali sodomizzano sistematicamente la gente, i lavoratori, le piccole imprese uniformandoli alla condizione di schiavi con l’uso improprio delle nuove tecnologie di comunicazione che sempre loro controllano. Ma sono stanco e pentito. La reazione globale è stata enorme e quella dell’Italia in particolare fantastica. Il Bel Paese del mare, dell’arte e della bella musica ha trovato, secondo me la formula per rendermi vano e per aprire quella fase del capitalismo che mangia se stesso, come teorizzato da Marx. Gli atti di solidarietà internazionali che arrivano al vostro paese ne sono la testimonianza. Siete grandi. Seguite le regole e fate i sacrifici che mi renderanno innocuo”. Certo che detto dal Coronavirus!