“Coniugi” in scena al Teatro Marconi di Roma

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Dal 29 dicembre 2016 all’8 gennaio 2017

Si può cogliere l’occasione irripetibile della vita anche nel momento meno opportuno?

Una commedia brillante – uscita dalla raffinata penna di uno dei maggiori autori di commedie contemporanee francesi – che ricorda come la felicità non sia una condizione permanente, ma la continua ricerca di un equilibrio.

Si chiude con una commedia scritta da Eric Assous il 2016 del Teatro Marconi. Il 29 dicembre, dopo il successo al Teatro Martinitt di Milano e al Teatro de’ Servi di Roma, torna Coniugi, diretto da Giancarlo Fares. Felice della Corte, Roberto D’Alessandro, Beatrice Luzzi e Giorgio Guerra sono i protagonisti di questa commedia brillante divertente ma dal un retrogusto amaro. E saranno proprio i quattro attori a dare il benvenuto al nuovo anno. Lo spettacolo, scritto da un vero pilastro della commedia contemporanea francese, sarà in scena la sera del 31 dicembre e accompagnerà il pubblico verso il nuovo anno con grandi festeggiamenti.

L’amicizia e l’amore hanno un prezzo? Quanto siamo disposti a pagare per i nostri desideri? Quanto incide la convenienza nei nostri rapporti d’amore e di amicizia? E quanto costa la coerenza? Sono questi gli interrogativi che pone Coniugi in scena fino all’8 gennaio.

In scena, due coppie di amici d’infanzia, un’amante e una vincita plurimilionaria al Lotto. «Cosa fareste voi in caso di una grossa vincita di denaro?» Questa la domanda che attraversa tutto il dipanarsi della vicenda. Le risposte gettano una patina di disincanto sui rapporti matrimoniali che capriccio e denaro sembrano poter facilmente mettere in discussione. Attraverso intrighi e battute velenosissime che i personaggi si scambiano nella cornice di un salotto borghese, si assiste a una disamina della vita matrimoniale, caratterizzata da fragilità e contraddizioni in un contesto in cui i rapporti tra i coniugi appaiono sempre più condizionati dall’individualismo e dall’opportunismo. Ancor più se ci si mettono di mezzo i soldi.

In un gioco geniale di continui flashback, situazioni comiche e ritmi frenetici, si toccano temi che appartengono anche a chi non ha vinto la lotteria. Una narrazione in cui il tempo si spezza e si rimescola in una cronologia scomposta. Un tuffo in un presente che può capitare a tutti noi.

Questa commedia brillante e raffinata ci ricorda che la felicità non è una condizione permanente ma un equilibrio precario. E soprattutto che il denaro compra tutto tranne l’amore.