CONCESSIONI, EROSIONE E BAGNINI: TUTTI I NODI IRRISOLTI SULLA COSTA

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LUCI ED OMBRE ANCHE A LADISPOLI E CERVETERI DOVE IL FUTURO È AVVOLTO DALLA NEBBIA.

«Il futuro? Qui non lo conosce nessuno, compreso l’iter delle scogliere che dovrebbe salvare le nostre spiagge». A Ladispoli si naviga a vista e il pensiero di un balneare di queste ore, riassume un po’ quello della categoria. Lo spettro delle gare ad evidenza pubblica non si è ancora materializzato.

Che fine faranno le concessioni demaniali? Il comune attende le disposizioni nazionali che dovrebbero arrivare a breve, mentre c’è chi ha intavolato delle trattative private per dare in gestione la propria struttura o venderla a imprenditori. La pressione aumenta anche dopo la notizia delle gare pronte ad Ostia che riguarderanno la gestione di 25 stabilimenti, 4 esercizi di ristorazione e 11 spiagge libere.

I comuni quindi potrebbero anche giocare d’anticipo prima della fatidica dead line del 2027. E, appunto, c’è chi ha già venduto. È il caso dell’ormai ex proprietario del Blue Marlin. «Questa situazione – confida Simone Tedeschi – mi ha spinto a vendere lo stabilimento dopo 25 anni di attività alle spalle. C’è troppa instabilità e le vecchie leve diciamo sono un po’ provate dopo tutti gli investimenti che hanno effettuato. Poi ci si mettono ulteriori criticità come i cantieri infiniti sul lungomare. Da oltre un anno e mezzo sono fermi».

Erosione. Gli operatori balneari sono giù di corda per il discorso erosione. Regna ormai la rassegnazione nonostante l’iter per la realizzazione delle barriere soffolte con oltre 6 milioni della Regione non sia ancora a maturazione dopo oltre 10 anni. Un piano in difesa della costa avvolto dal mistero, con la certezza che ruspe e operai non entreranno in azione nemmeno prima della prossima estate mentre le spiagge, pubbliche e private, sono state dimezzate.

Tornando alle concessioni, Palazzo Falcone attende. «Non possiamo fare altrimenti – sostiene Pierpaolo Perretta, consigliere comunale e delegato a Pianificazione territori costieri, Portualità e Diportismo – siamo in attesa del nuovo quadro normativo di marzo e delle indicazioni del Governo che dovrà chiarire adeguatamente la modalità operativa di messa a bando degli arenili e degli stabilimenti. Non so dire se saremo pronti subito, lo capiremo tra un mese circa».

E Marina di Cerveteri? «La scorsa estate – spiega Elena Gubetti, sindaco etrusco – abbiamo lavorato su concessioni provvisorie nelle more dei nuovi bandi e che sono prorogabili fino a un massimo di 4 anni. In più abbiamo affidato un incarico per lo studio di un piano che prevede il riordino anche di queste aree in concessione demaniale con il riallineamento del Pua. Attenderemo, poi la speranza è l’ultima a morire».

Sicurezza. L’estate 2025 è salva. Nei mesi scorsi erano stati messi in fuorigioco i minorenni col brevetto da bagnino e tutte le città costiere, tra cui Ladispoli, avevano lanciato l’allarme. La novità è che c’è stato un dietrofront grazie ad alcuni emendamenti al decreto Milleproroghe che di fatto sospendono il requisito della maggiore età per chi esercita l’attività. Una decisione adottata «per garantire la continuità del servizio» e che comunque sarà temporanea perché il problema si ripresenterà prima della stagione 2026. Intanto a Ladispoli e Marina di Cerveteri tra qualche mese i bagnini che hanno 16 e 17 anni potranno lavorare tranquillamente sia negli stabilimenti balneari che sulle spiagge libere dove, molto probabilmente, verranno confermati dai rispettivi comuni i progetti di sicurezza nei mesi di luglio e agosto, si spere anche prima almeno a giugno.

Scongiurati i rischi perché almeno un 30% sarebbe rimasto a casa. «Avevamo manifestato tutte le nostre perplessità – parla Enzo Freddi, responsabile nazionale Fisa (Federazione Italiana Salvamento Acquatico) e referente della protezione civile Dolphin Ladispoli – perché con queste norme sempre più stringenti che fanno di certo selezione, tra cui i limiti di età imposti, sarebbe stato difficile trovare i bagnini per l’estate. Proprio a Ladispoli, ricordo, sugli arenili pubblici da anni si punta a realizzare varie postazioni di salvamento avvalendoci di personale anche minorenne, così come gli stabilimenti. Al momento la battaglia è stata vinta ma per il futuro restano i punti interrogativi e speriamo si intervenga in modo definitivo anche per gli over 50».