Cerveteri, l’amministrazione incontra i commercianti

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Cerveteri non solo centro storico
Cerenova_nel_dimenticatoio

Il solito dialogo tra sordi

di Toni Moretti

Era di pomeriggio, di giovedì, giorno in cui generalmente i commercianti osservano la chiusura pomeridiana, ma l’aula Consiliare del Granarone era piena. Erano presenti titolari di attività commerciali collocate prevalentemente a ridosso del Centro storico, vittime acclarate e non da oggi, di una assenza totale di strategia che possa far intravedere una volontà di valorizzazione e di sviluppo di un luogo che già ad occhio nudo esprime, (e per una bellezza intrinseca, e per essere il centro di una città proclamata sito Unesco) delle potenzialità enormi che possono allontanare Cerveteri dal destino di città “dormitorio” verso il quale è tristemente avviata.

Già dalle prime battute, alla presenza di una Giunta, quella nuova, impettita ed in “Alta Uniforme” , si ha l’impressione si fosse avviato un dialogo tra “sordi” tra operatori economici che per quanto disorganizzati chiedono delle risposte ad una amministrazione che fa fatica a darle.

Si viene a sapere per esempio, solo nella giornata di ieri, che il progetto che prevedeva l’implementazione delle strisce blu, quindi parcheggi a pagamento in Piazza Aldo Moro, che fanno impazzire i visitatori inconsapevoli che cercano disperatamente le macchinette inesistenti dove poter provvedere al pagamento, è stato deliberato irrealizzabile per una irregolarità della proposta già nel 2018. Questo difetto di comunicazione tra i commercianti e l’Amministrazione Comunale, non è una novità che riguarda solo questa nuova a sindacatura Elena Gubetti, ma è una “triste continuità”.

Il motivo va forse ricercato in una volontà politica che privilegia e quindi cerca di far “digerire” parola spesso usata nella riunione di ieri, una strategia che vede nella valorizzazione di un “uliveto” di un privato il motore del rilancio commerciale del Centro Storico?
Ma allora ditelo no? Altrimenti si finisce, come poi è successo, a parlare della solita “marchetta” dell’Albero di Natale, delle luminarie, e della inutile casetta di legno di “Babbo Natale” a Piazza Risorgimento, ma con una novità: per questo natale, l’errore della minuscola non è casuale, in virtù o per colpa, si interpreti come si vuole, della crisi economica derivante dalla Pandemia e dalla guerra in Ucraina –  che ha prodotto un aumento spropositato delle “bollette” – sempre loro, le risorse previste per “albero” e luminarie verranno risparmiate e destinate ad aiutare le persone in difficoltà.
Come diremo ai nostri figli e ai nostri nipoti in perfetto stile Draghi: -Volete l’Albero con le “palle” o una fetta di panettone?

Foto: Natale 2021