CERVETERI E LADISPOLI: PROPOSTE PER RIPARTIRE

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DA UNA LETTERA INVIATA NEL 1951 DAL DOTTOR DE MICHELISAL SINDACO DI CERVETERI POSSIAMO TRARRE SUGGERIMENTI CONCRETIPER RILANCIARE I NOSTRI PAESI E CREARE OCCUPAZIONE.

di Angelo Alfani

Passeggiando sul lungomare ladispolano tra i due fossi, che un tempo racchiudevano la cittadina balneare prima che mordesse, fagocitando querce e accerchiandolo, il bosco primigenio di Palo, e incespicando sull’arenile che dalla Torretta porta agli Scojetti, si resta colpiti dall’enorme montagna di detriti che cospargono la spiaggia.
Rifiuti di ogni tipo: bombole vuote, sculture di alberi trascinati dai torrenti che gonfi precipitano dalle vicine colline o residui di forti mareggiate, plastiche varie. E canne, una infinità di canne che crescono più velocemente degli asparagi in una notte primaverile. Le acque ci restituiscono i nostri rifiuti.

cerveteri proposteCosa fare?!
Riporto la missiva che, il 18 gennaio del 1951, il V. Presidente della Associazione “Pro Ladispoli” il dottor De Michelis inviava al Sindaco di Cerveteri, e per conoscenza all’Ente Provinciale del Turismo ed al Sign. Delegato municipale-Ladispoli.

«Riscontrandosi nelle giornate festive un notevole afflusso di turisti, sarebbe opportuno procedere con sollecitudine ad una pulizia straordinaria della passeggiate lungomare e dei relativi chiusini, ingombri di sabbia. Sarebbe pure opportuno, ai fini del decoro turistico, effettuare il rastrellamento completo dell’arenile prospiciente il lungomare, esportandone i detriti accumulatisi durante la stagione invernale ed in seguito alle mareggiate. Questo complesso di lavori, che ritengo non dovrebbe superare le venti giornate lavorative, verrebbe anche ad impiegare un po’ di mano d’opera disoccupata. Con osservanza»
Questa la missiva: ragionevole e, mi risulta, subito ascoltata. Erano anni in cui le Associazioni non erano zerbino del potere amministrativo e riuscivano spesso a non lasciarsi impantanare nella mucillagine burocratica.

Un altro esempio positivo fu il Comitato Cittadino per il concorso nelle opere di sistemazione e di arredamento della Nuova Chiesa di Santa Maria, costituitosi a Cerveteri nei primi del cinquanta. Un Comitato che racchiudeva in se tutti i rappresentanti politici, le istituzioni sia del mondo della Scuola che delle imprese, dalle associazioni sindacali e va da se della parrocchia. Altro esempio ancora il Comitato degli oblatori, formatosi nell’ottobre del 1947, per la costruzione e sistemazione del nuovo campo sportivo comunale alla Casaccia. L’elenco dei contribuenti per rispondere rapidamente ad una si forte necessità è assai numeroso. Ne ricordo alcuni, senza per questo far torto ai tanti che parteciparono alla raccolta: fratelli Termini, Olivieri Olivo, Remedia Amilcare, Luchenti Secondo, professor Zavagli, Papi Remo, Don Sforza Ruspoli, Lucci Domenico, pastificio Pinto,Martini Marescotti, Sterpetti Benedetto, Cesarini Umberto, fratelli Nisi, Don Giovanni Patrizi, fratelli Petruzzi, Brandizzi Giuseppe, la SAFLAC proprietaria della fornace…
Va da sé che i lavori, eseguiti dalla ditta Egisto Badini, contribuirono a rendere meno cupa la primavera seguente di alcune famiglie cervetrane.

Possibile mai che dopo settanta anni si sia persa anche la memoria di questi esempi virtuosi, di crescita morale e sociale del nostro Paese!? Eppure di cose da fare ce ne sono: dalla piscina appena “rinvenuta”, alla ri-piantumazione del Viale della Necropoli e dell’area di sosta del Piazzale della Fiera, ad altre cento e cento ancora.