“A Cerveteri bisogna, non bisognava”

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clochard

Riceviamo e pubblichiamo. C’è un termine che è fra i preferiti e più usati dai nostri politici: BISOGNA.

Dopo le ultime elezioni per la nomina dei nuovi politici in questo paese(Cerveteri) è stato molto bello vederli soddisfatti e coinvolti personalmente, nell’esprimere quelle frasi “Bisogna evitare gli incendi, bisogna diminuire le tasse, bisogna aiutare i più bisognosi, bisogna riportare il paese a crescere, bisogna far sviluppare il territorio” e via via con altri “bisogna”. E’ una parola subdola. Chi ascolta è portato a pensare: “E’ giusto, bisogna proprio farlo”. Si è vero bisogna proprio farlo. E in effetti: chi non è d’accordo? Il problema è che, sempre per alcuni lavori già iniziati e non completati, si pone la domanda successiva: in che modo bisogna completare gli impegni presi?

Gli imprenditori più esperti e coloro che gestiscono piccole e grandi aziende, sanno benissimo che in azienda ci sono alcune parole da lasciare fuori dalla porta e una di queste è proprio “Bisogna”. Vi immaginate se un dirigente di una azienda facesse le riunioni con i suoi collaboratori e dicesse:“Bisogna aumentare il fatturato, bisogna aumentare la produzione”. E i collaboratori rispondessero: “E’ vero è vero bisogna, bisogna!!!” Poi finita la riunione, nessuno ha avuto istruzioni e tutto prosegue come prima: verso il nulla, tutto sospeso verso il fallimento!

Raramente mi permetto di entrare in argomenti politici ma questo atteggiamento dei nostri governanti, e degli uffici da loro diretti, hanno ormai raggiuntola fine.Tutto questo mi porta a fare almeno una riflessione sulle nostre pagine.Coloro che sono i gestori e i responsabili di questo paese, possono permettersi queste cose, perché ai loro errori non segue nessuna conseguenza. Non parlo degli illeciti ma semplicemente delle negligenze; del lavoro non fatto, dell’incapacità di alcuni uffici addetti di gestire, di guidare, di aggiornarsi di immaginare il futuro.

Ormai l’enorme quantità di incombenze rimandate, mi hanno portato a generalizzare su una parte di questa classe politica.

Buona lettura con l’amarezza di chi è innamorato delle bellezze del nostro paese, cosi in contrasto con una gestione lenta e approssimativa.

MARIO VARI