Cerveteri, ambiente: intervista all’Assessore Alessandro Gnazi

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“CONTRO L’ABBANDONO DEI RIFIUTI UNA TASK FORCE IN CONCERTO CON LA POLIZIA LOCALE”

La cura dello spazio pubblico di Cerveteri include molteplici aspetti, anzitutto estetici, come pulizia, manutenzione e arredo, anche funzionali come sicurezza e accessibilità, infine morali con il rispetto delle regole e del bene pubblico da parte dei cittadini. La cura della città è un compito dell’amministrazione comunale ma coinvolge i cittadini, chiamati a contribuire con buone pratiche in contrasto al degrado attuale. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’Ambiente, rifiuti e decoro urbano, avvocato Alessandro Gnazi che, in fatto di vivibilità e dignità dell’area pubblica ha le idee ben chiare.

Assessore, possiamo definire la sua nomina: una nuova task force per il decoro urbano di Cerveteri?

Sicuramente gli obiettivi sono ambiziosi data la vastità del nostro territorio che rende oltremodo difficoltoso tenere tutto in ordine. Partendo dall’abbandono dei rifiuti, una piaga che crea numerosi problemi da più punti di vista: oltre al danno ambientale c’è un problema anche economico.

Quanto incide a livello economico il rifiuto abbandonato?
Dipende da più fattori. Faccio un esempio, stiamo bonificando un’area su via di Ceri dove si era creato, negli anni, un cumulo di rifiuti rilevante, per i quali oltre all’intervento della Rieco e della Multiservizi, è stato necessario incaricare ditte specifiche per la raccolta dei rifiuti speciali. Oltre alla bonifica vera e propria dell’area. Sì pensi che una discarica di rifiuti di dimensioni medie, costa almeno 30mila euro tra la Multiservizi che deve intervenire per aprire un varco per l’accesso ai macchinari, la Rieco e le ditte specializzate nello smaltimento di guaine e vernici e degli altri rifiuti speciali che vengono rinvenuti. Naturalmente in quella fase, prima della rimozione, si cercano anche degli elementi che possano ricondurci ai responsabili.

contrasto alle discariche abusive

Per quanto riguarda invece il rifiuto urbano abbandonato dai pendolari del fine settimana, che a Marina di Cerveteri sono tanti, il singolo sacchetto per intenderci, è dipeso dal mancato pagamento della Tari?

Chi ha la seconda casa e paga la Tari regolarmente dispone di tutti i servizi, compresa l’isola ecologica dove portare il sacchetto dei rifiuti. Non ci sono scusanti per l’abbandono, chi non accede ai servizi messi a disposizione dal comune credo è perché non può farlo e di loro si sta occupando l’ufficio tributi per capire se ci sono situazioni di evasione. Abbiamo creato una task force in concerto con la polizia locale per svolgere accertamenti sul fenomeno. Ovviamente per mantenere la città pulita, ci vuole impegno da parte di tutti. A partire dal ridurre la produzione di rifiuti.

In merito alla Tari, sono previsti aumenti?
Ci saranno aumenti nella misura media del 4% rispetto allo scorso anno, dipesi anche dalle richieste da parte dello Stato che sono inserite nella tariffa e che penalizzano i comuni. Ricordo che comunque noi siamo in Tariffa Puntuale, dunque quando parlo di aumenti non mi riferisco a chi ha continuato ad esporre meno indifferenziata rispetto all’anno precedente. Le minori esposizioni si traducono in costi inferiori. Siamo un comune virtuoso con un buon 80%, la strada è lunga ma puntiamo ad arrivare al rifiuto come risorsa.

Come si debella il fenomeno dei rifiuti, siano piccole o grandi discariche?
Mi sono posto il problema anche da semplice cittadino ed abbiamo introdotto varie strategie: la prima intercettando un finanziamento di Città Metropolitana di Roma di 30mila euro con i quali il Comune ha acquistato 8 fototrappole mobili, oggi posizionate in punti sensibili della città. L’individuazione è frutto di un lavoro di gruppo tra polizia locale, cittadini e ufficio ambiente. Sulla base delle segnalazioni ricevute abbiamo fatto una vera e propria classica dei punti sensibili della città che oggi monitoriamo. In passato questi dispositivi erano presi in affitto, questi sono di proprietà. L’impatto economico non va sottovalutato, visto che, conseguenza delle nuove disposizioni legislative – che qualificano l’abbandono dei rifiuti come reato e non più come illecito amministrativo – il comune ha perso l’introito relativo alle multe. Ma ci tengo a dire che seguiremo con grande attenzione, costituendoci parte civile, i processi penali nei confronti di coloro che saranno individuati ad abbandonare rifiuti.

Il suo punto di forza?
Tempestività, resilienza e sensibilizzazione. Rimuovere in fretta i rifiuti che spuntano sul territorio a partire dal singolo sacchetto all’angolo della strada, disincentivare attraverso la presenza delle fototrappole, infine la strategia, a lungo termine ma risolutiva, nel sensibilizzare le nuove generazioni su queste tematiche.

Parlando di sensibilizzazione verso pratiche virtuose in tema ambientale, quali iniziative state portando avanti?

Progetti con le scuole attraverso le associazioni del territorio che abbiamo fatto lo scorso anno ed ora riproporremo, iniziative con la commissione ambiente del consiglio comunale dei giovani con il quale abbiamo organizzato delle giornate di pulizia della spiaggia di Campo di Mare. Faremo anche degli spot e video per diffondere consapevolezza e mostrare la strada migliore per un mondo più pulito. In una scuola elementare di Cerenova mi sono trovato a parlare davanti a 50 bambini preparatissimi in tema ambientale, veri e propri soldati pronti anche a riprendere gli adulti con abitudini errate. In quell’occasione mi é stato ancora più chiaro che il futuro sono loro.

Le strategie per tutelare Cerveteri non terminano qui, qual è il segreto di tanta efficienza?

Ripeto, la strada é ancora lunga, ma facciamo dei passi avanti. Certamente hanno aiutato strategie come quella di aver creato una vera e propria task force: la polizia locale dalla quale sono stati scelti degli agenti che si occupano esclusivamente dei rifiuti, gli operatori della Rieco e l’ufficio ambiente. La sinergia funziona e aiuta a concretizzare le buone idee. Come è stato per il progetto pilota, che riproporremo, “Quartieri Puliti”. Ossia quello di dividere la città in tante piccole aree e pulirle una alla volta con tutti gli operatori. Un modo innovativo di pulire la città che auspico sostituisca il metodo tradizionale per i suoi punti di forza: una pulizia a fondo, programmata e verificabile da parte dei cittadini che privilegia la trasparenza. Un sistema da perfezionare certo, ma ritengo adatto per la nostra città.

Concludiamo con una novità
Sto lavorando su un regolamento che prevede di affidare gli spazi verdi al privato che adotta un’area, la mantiene curata in cambio di una visibilità discreta e non invasiva. Voglio chiarire che non si tratta di chiudere le aree pubbliche, ma solo di dare al possibilità al privato di mettere una targa che pubblicizzi la propria impresa.
Trovo sia una soluzione rapida e fattibile per garantire il decoro urbano. Dobbiamo puntare anche alla sinergia con il privato, perché le risorse pubbliche purtroppo sono limitate. Ovviamente con assegnazioni regolamentate così come, sempre in tema di decoro, trovo sia indispensabile regolamentare l’edilizia per un paesaggio armonioso ed esteticamente impeccabile.