CAOS POLITICO, ACCARDO SI SFOGA: «NON VOTO LA MOZIONE: TROPPI SCIACALLI E TOPI»

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L’ESPONENTE DI NOI MODERATI ANNUNCIA DI NON APPOGGIARE LE ISTANZE DEGLI 11 PER FAR CADERE GUBETTI.

Se gli undici firmatari della mozione per sfiduciare Elena Gubetti cercavano alleati in corso d’opera, da Nicolò Accardo riceveranno pan per focaccia. Il consigliere comunale di Noi Moderati non intende minimamente unirsi alla “festa” e mette i puntini sulle i ribadendo che non cercherà di contribuire ad un’eventuale caduta del Governo etrusco, al momento improbabile.

Di alzate di mano ne serviranno di più rispetto agli 11 (Gianluca Paolacci, Lamberto Ramazzotti, Salvatore Orsomando, Wilma Pavin, Emanuele Vecchiotti, Luca Piergentili, Luigino Bucchi, Alessandro Fondate, Federico Salamone, Laura Mundula e Alessio Vito Lasorella). Se tutti fossero presenti in aula, bisognerebbe arrivare a 13.

E Accardo usa toni piuttosto plateali. «C’è qualcosa che non mi convince e che non condivido – reagisce Accardo – il sindaco è l’unica persona che resta mentre gli altri cambiano continuamente. Ho come l’impressione che ci sia qualche sciacallo che vede il leone in difficoltà e lo azzanna, strappando a morsi più parti possibili. Io non ci sto».

In gergo politico il “salto della quaglia” indica un cambio di casacca o trasformismo e Accardo vede così alcuni dei suoi nuovi rivali. «La mozione per me non regge su basi solide – prosegue – ricordo ancora quando la Gubetti ha sostenuto di sentirsi “sotto ricatto”. Magari se si sente ancora così può dimettersi con un’azione volontaria, vedrà che i topi tornerebbero nelle rispettive tane. Ora è strano che gruppi di persone che fanno prima parte della maggioranza passano poi in opposizione, rientrano e poi magari riescono. Non credo sia la soluzione ideale per Cerveteri che non merita un altro commissariamento della sua storia: sarebbe una sciagura per i cittadini. E poi non ci sono progetti alternativi, a un anno e mezzo dalle nuove elezioni».

È probabile che Accardo, partito con il centrodestra, dovrà dare qualche spiegazione ai vertici, anche perché l’attuale amministrazione è di centrosinistra, e con il voto di Accardo e di un altro solo consigliere questa amministrazione cadrebbe all’istante.

Però lo stesso Accardo, ammettendo di essersi candidato con Fratelli d’Italia su richiesta di Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida, ora si sente svincolato dai partiti. «Sono un uomo libero – risponde – cerco di fare bene solo per la città portando la mia esperienza. Ho più di 80 anni, non sono in vendita con incarichi che potrebbero propormi, non smetto di combattere. Sono al servizio della comunità».

E intanto le liste Anno Zero e Città Futura respingono le accuse. «Ribadiamo la completa estraneità del nostro gruppo alla crisi di maggioranza apertasi nel maggio 2024 – spiega il consigliere Alessio Vito Lasorella -. In quell’occasione furono infatti altri i gruppi politici, oggi stabilmente in maggioranza, che ostacolarono per mesi l’azione di governo della città. Fu proprio allora che il sindaco, in aula, fece riferimento ai noti ricatti politici. Confidiamo che la confusione del consigliere Accardo derivi unicamente dalla difficoltà di dover giustificare il mancato voto di sfiducia a questa amministrazione. Tuttavia, non possiamo tollerare che espressioni come “trappole per topi” o “ricatti” vengano in alcun modo associate al nostro gruppo». E da qui l’invito a unirsi alla mozione.