LE FAMIGLIE NON HANNO DIGERITO LO SPOSTAMENTO DEI FIGLI DA SAN MARTINO A VALCANNETO. LA POLITICA SI RIVOLGE AL TAR.
Alla fine si è arrivati alle carte bollate. Inevitabile forse dopo il caos scoppiato già prima dell’estate per la notizia del trasferimento dei bimbi dal plesso di Borgo San Martino a Valcanneto. A Cerveteri i genitori mantengono il punto, nonostante l’adattamento obbligatorio, e l’opposizione politica li appoggia presentando ricorso al Tar del Lazio contro la chiusura della sezione di scuola primaria.
Una vicenda che nei mesi scorsi aveva fatto innervosire molte famiglie assolutamente contrarie a dover percorrere molti chilometri in più ogni giorno sia all’andata che al ritorno. La decisione di questo provvedimento che vede mamme e papà e gli stessi abitanti della località rurale contrari alla decisione deliberata dal consiglio di circolo del comprensivo Don Milani, è arrivata nonostante le oltre cento iscrizioni garantite nel plesso. Atto successivamente discusso in un consiglio comunale straordinario con la possibilità concessa ai cittadini di poter partecipare al tavolo.
E proprio i cittadini sono stati protagonisti ed hanno fatto sentire la loro voce, in particolare coloro che sostengono con fermezza come sia necessario evitare la chiusura. Ora tutti in blocco si sono attivati sul tema con Luigino Bucchi e Salvatore Orsomando, Annalisa Belardinelli, Lamberto Ramazzotti, Giovanni Moscherini, Luca Piergentili, Gianluca Paolacci e Emanuele Vecchiotti.
«In questo consiglio – scrive il gruppo di minoranza – nonostante le motivazioni di contrarietà espresse dalla maggior parte degli intervenuti contro il trasferimento-chiusura della sezione della scuola primaria, il sindaco Gubetti e la sua maggioranza avevano confermato di dare seguito a quanto deliberato dal consiglio di circolo contro la volontà popolare e della maggior parte delle persone interessate».
A riguardo era stata attivata anche una raccolta firme con centinaia e centinaia di adesioni per quella che è stata considerata a più riprese una «impopolare e incomprensibile decisione» che anche secondo i comitati «potrebbe significare anche il definitivo colpo di grazia alla sopravvivenza della frazione di Borgo San Martino già privata in passato di altri importanti servizi».
La decisione non è stata digerita soprattutto da chi a gennaio aveva effettuato l’iscrizione in un altro plesso in base ad esigenze logistiche e che ora invece si ritrova di colpo cambiate le carte in tavola. Viceversa nella struttura di San Martino sarà realizzato il polo dell’infanzia. Le famiglie cerveterane avevano anche incontrato l’amministrazione comunale nel tentativo di far cambiare idea al preside e al consiglio di istituto.
Preside della Don Milani che non tornerà indietro sui propri passi. «Su questo tema credo si sia già parlato a sufficienza – sostiene Riccardo Agresti – e ora ci penserà l’avvocatura della scuola. Detto questo venne adottata questa decisione per ottimizzare meglio il servizio, per le poche iscrizioni in vigore, basti pensare che nel plesso di Ceri erano 19 i bambini segnati e per la mancanza di personale. Un trasferimento che consentirà di ottimizzare al meglio la spesa. San Martino e Valcanneto sono poi vicine, non vedo quale possa essere il problema».