Il 73% sono inefficaci o dannose per la salute
di Alfonso Lustrino
Tutti sanno che prendere troppo sole fa male e che abbiamo bisogno, ogni volta che ci esponiamo, di una protezione. L’applicazione va ripetuta dopo un tot di ore e sempre dopo aver fatto un bagno. È altresì dimostrato che i filtri solari, oltre a proteggere dalle scottature, riducono il rischio di incorrere in un carcinoma, il più comune tumore della pelle, che colpisce le parti del corpo più esposte al sole.
Purtroppo, però, sono sorte alcune perplessità sull’uso a lungo termine delle creme solari, per via di alcune sostanze chimiche in esse contenute (ingredienti come petrolati, parabeni e siliconi). Un’indagine svolta nel 2017 dall’EWG (L’Environmental Working Group è un’organizzazione no profit la cui missione è “proteggere la salute pubblica e l’ambiente”) dimostra che la maggior parte dei filtri solari in commercio contengono sostanze chimiche che possono essere inutili o nel peggiore dei casi dannose. Lo studio ha riguardato circa 1400 creme solari. Il risultato è stato davvero sconfortante: il 73% di queste o ha un’efficacia minore di quella dichiarata o addirittura conterrebbe delle molecole che possono danneggiare la salute. E non fanno eccezione nemmeno marche molto conosciute.
Come spesso consigliamo, anche in questo caso risulta fondamentale leggere l’INCI (lista degli ingredienti contenuti) e scegliere il prodotto più affidabile. Per fortuna le creme biologiche da questo punto di vista danno buone garanzie. In questo caso ci viene in soccorso internet: il sito www.saicosatispalmi.com in pochi passaggi mostra intuitivamente eventuali ingredienti tossici, utilizzando il bollino rosso per ingredienti sconsigliati, giallo per quelli accettabili e verde per quelli ottimi.
Un occhio di riguardo va rivolto ai bambini, così da evitare spiacevoli inconvenienti. Esistono specifici prodotti in commercio pensati appositamente per i più piccoli, che andrebbero comunque esposti al sole gradualmente e con qualche accorgimento. Meglio comunque utilizzare creme biologiche con un buon INCI, con protezione alta, filtri minerali e possibilmente senza profumo.
In ogni caso è da ricordare che l’utilizzo di creme solari non costituisce una protezione totale rispetto ai rischi dell’esposizione.
Ma cosa sono i filtri solari? Possiamo trovare filtri fisici e i filtri chimici. In linea di massima i filtri solari fisici sono nella maggior parte dei casi sostanze naturali; i filtri chimici sono per lo più sostanze sintetiche. I filtri vengono inseriti all’interno dei prodotti cosmetici, in modo tale da proteggere dai danni provocati dalla radiazione solare. Quelli fisici sono in grado di riflettere i raggi solari, per cui questi non possono raggiungere la cute ma, a differenza dei filtri solari chimici, non trattengono il calore e non penetrano nella pelle, restando in superficie e lasciandone attraversare solo una quantità limitata. I filtri solari chimici hanno il vantaggio di essere particolarmente efficaci e di riuscire a garantire delle protezioni solari più elevate, garantendo un’abbronzatura omogenea. Il loro svantaggio è quello di assorbire l’energia solare e, dunque, presentano il rischio di dare il via a reazioni fotochimiche. I filtri solari fisici invece sono fotostabili, non vengono danneggiati dalle radiazioni solari e, inoltre, grazie alla loro composizione, sono particolarmente sicuri per la salute della pelle.
Riportiamo il parere del dermatologo dott. Fabio Rinaldi, Presidente dell’IHRF (International Hair Research Foundation): «Quando compriamo dobbiamo leggere la formula INCI obbligatoria, per essere sicuri non devono esserci filtri chimici pericolosi, tutti molto allergizzanti (come Oxybenzone, Diethyl e ethyhexil triazon, OD-PABA, 4-methilbenzyliden camphor). Poi i solari potrebbero contenere derivati di oli minerali e petrolati (mineral oil, petrolatum, paraffinum) che possono essere irritanti e comedogenici. Ci sono oggi sul mercato ottimi prodotti non pericolosi, che rispettano l’ambiente, resistenti all’acqua e che contengono principi attivi che proteggono il DNA dalle radiazioni UV. I filtri più sicuri in assoluto sono quelli fisici, per azione di schermo dei raggi Uv».
Per fortuna, dunque, in commercio esistono creme solari senza ingredienti critici: la certificazione biologica garantisce l’assenza di qualsiasi ingrediente dubbio. Ma non basta fregiarsi del termine “bio” sulla confezione, infatti abbiamo appurato che anche costose creme col suffisso “bio” non sono certificate e contengono in realtà svariati ingredienti tossici. Ecco perché, scegliere bene in questo caso è davvero importante.
In conclusione: oltre alle solite raccomandazioni di non esporsi troppo al sole, di evitare categoricamente le ore più calde e di servirsi di cappelli, parei, magliette, sarebbe opportuno scegliere creme solari certificate biologiche con filtri fisici e applicarle più volte al giorno.