Asparagus officinalis è un vegetale appartenente alla famiglia delle Liliacee che si presenta lungo e sottile dalla sommità non liscia. I giovani germogli, o turioni, sono utilizzati dal punto di vista alimentare perché saporiti, ricchi di vitamina C, potassio, purine ed acido urico (controindicati nell’iperuricemia).
I turioni furono utilizzati fin dall’antichità, con il nome di “turiones asparagi”, nella calcolosi renali e, da Galeno, per l’attività diuretica. Il caratteristico odore delle urine è dovuto al metilmercaptano. L’uso alimentare rientra nella natrucetica come i broccoli, verze, cavoli e cavolini di Bruxelles, appartenenti alla famiglia delle Brassicacee, che hanno proprietà antimicrobiotiche ed anticancro per la presenza del sulfarano. Un’attività già segnalata dall’Università di Betsheda e recentemente confermata dagli studi effettuati da ricercatori dell’Università di Siviglia (Cascajosa Lira e coll 2024).
In fitoterapia si utilizzano le radici dell’asparago per l’attività diuretica e antisettica urinaria. I principi attivi sono l’asparagina, i saponosidi sferoidali (sarsapogenina), i flavonoidi, l’arginina, i sali di potassio. I saponosidi sarebbero responsabili delle proprietà diuretiche e depurative (J. Bruneton Pharmacognosie. Tecnique e documentaton. Lavoisier Paris 1993).
I flavonoidi aumentando l’irrorazione dell’epitelio renale consentono alle saponine di stimolarlo, irritandolo, con conseguente incremento della secrezione renale.
Quali le indicazioni cliniche?
Soprattutto la ritenzione idrica e l’edema ma anche nella cistite, pielite, nelle litiasi urinarie. Contrariamente ai turioni le radici dell’asparago trovano indicazione nella gotta e nelle forme reumatiche iperuricemiche (J.Van Hellemont. Compendium de Phytothérapie. Bruxelles 1986).
La radice dell’Asparagus officinalis viene associata ad altre piante dotate di azione diuretica e antisettica quali la Solidago virga, l’Ortosiphon stamineus, l’Uva ursina. Di rado si utilizza da sola.
Posologia e forme farmaceutiche. Asparagus officinalis T.M. 30 gocce, diluite in un po’ d’acqua, 3 volte al giorno. Estratto fluido: 2-5 gr più volte al di (1 gr=40 gtt). Decozione della radice.
Tossicologia: Non sono descritti effetti secondari. Nella litiasi renale la formulazione presenta due varianti:
1)Soldiago, Uva ursi, Asparagus tutte in T.M. ana parti: 50 gtt 2 volte al di
2)Solidago, Orthosiphon, Asparagus tutte in T.M. ana parti alla stessa posologia della precedente.
Assai noto è lo “Sciroppo delle cinque radici”: Asparago, Finocchio, Prezzemolo, Sedano, Rusco. Tute le radici 100 gr a cui si aggiunge zucchero e acqua <>.(E.Campanini. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali. Tecniche Nuove. Milano 1998).
Con i giovani germogli (turioni) in passato veniva preparato uno sciroppo ad azione diuretica e con presunte proprietà sedative a livello cardiaco. Anche se in fitoterapia si utilizzano, come già detto, le radici purtuttavia la Tintura Madre (T.M.) si prepara a partire dai turioni freschi (titolo alcolico 45° a 1/20), segno evidente che anche l’asparagina, le saponine ed i flavonoidi sono anche essi presenti. Dopo cottura però, tramite ebollizione, si perdono in parte nell’acqua. Ciò non avviene quando si impiegano le radici.
Una curiosità, citata da E.Campanini, riguarda l’attività afrodisiaca citata da Plinio. Non sembra però che Paracelso, maestro della “Teoria delle signiture”, nonostante l’aspetto dell’Asparago, ne faccia menzione.