Anche Ladispoli alla manifestazione di protesta contro l’obbligo della fatturazione elettronica

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I consiglieri comunali Ardita e Cavaliere con Giorgia Meloni

I Consiglieri Comunali di Fratelli d’Italia: Giovanni Ardita e Raffaele Cavaliere, hanno partecipato alla manifestazione di protesta contro l’obbligo della fatturazione elettronica di mercoledì, 12.12.18 a Roma.Lo scopo dei due Consiglieri di Ladispoli era venir a conoscenza di come poter aiutare gli operatori economici: artigiani, commercianti e liberi professionisti di Ladispoli, che devono quotidianamente tentare di superare tutti gli effetti negativi della crisi economica in corso. L’esemplificazione degli adempimenti fiscali non sembrano essere stati messi in atto, anche, da questo nuovo governo; il miglioramento dei servizi pubblici e neanche il miglioramento delle infrastrutture. Ora altri obblighi che vannosolo a complicare il mondo della produzione che certamente non aiutano le imprese che devono lottare per la loro sopravvivenza.

Fratelli d’Italia sostiene la classe produttrice italiana e in particolare le piccole e medie imprese, gli artigiani e le partite iva che attraverso la fatturazione elettronica potrebbero essere ulteriormente danneggiati vendendosi aumentare il costo della produzione.

Giorgia Meloni ha esposto le proposte fatte al Governo giallo/verde per introdurre degli scaglioni di applicazione della fatturazione elettronica, che facilitino coloro che non usano internet, non possono usufruire di una rete di trasmissione dati veloce, che debbono farsi assistere tecnologicamente da qualche consulente, ecc.. La richiesta di FdI è  far slittare l’obbligo di fatturazione elettronica per alcune categorie meno prestanti così da non venire colpite dall’obbligo che va in vigore dal gennaio 2019.

Uno dei criteri per circoscrivere gli ambiti d’applicazione è l’entità dell’importo fatturato, p.se solo se superiore a € 10.000,-, oppure, inizialmente, solo per le società quotate in borsa, poi dal 2020 anche per le aziende con più di 50 dipendenti e infine fra 3-4 anni anche per le piccole aziende. Questa scaletta temporale potrebbe consentire l’adeguamento tecnologico ed organizzativo degli operatori economici così da non fargli pesare subito l’adempimento.

L’Italia, per essere competitiva, deve adeguare le infrastrutture, deve sostenere le aziende e non creare altre situazioni che complicano ed aumentano la burocrazie della gestione aziendale. Questi temi, e i loro risvolti politici/economici, sono stati sviscerati dai tanti relatori, Parlamentari ed esperti economici saliti sul palco in P.zza Monte Citorio davanti alla Camera dei Deputati, che hanno fatto una panoramica di come dovrebbero essere sostenuto le piccole e medio aziende che in Italia rappresentano più del 80% della forza produttiva.