Anche a Cerveteri le restrizioni imposte dal Decreto Governativo

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L’amministrazione comunale è pronta a far fronte alle conseguenze?

di Toni Moretti

In un momento come quello che si sta affrontando è ragionevole pensare che ogni spazio alle polemiche e ai tentativi di speculazioni politiche debbano essere evitati e messi da parte, non fosse altro per il rispetto che si deve ai cittadini tutti, alla condizione che tale infausto fenomeno li costringe a subire, alle enormi risorse umane ed economiche del personale che si adopera, medico, paramedico, di protezione civile, delle forze dell’ordine che sono in prima linea.

Anche l’informazione sta facendo la sua parte. Tenendo costantemente aggiornati sulla evoluzione del fenomeno Corona Virus, evitando il panico ma non sottovalutandolo. A livello locale ed in particolar modo nel nostro Paese, c’è da dire che bene fanno le forze di opposizione a tenere alta la guardia per sollecitare nei responsabili la maggiore attenzione nonostante il lavoro svolto fino adesso da parte dell’amministrazione e dei suoi dirigenti e responsabili di settore non fa una pecca dal punto di vista organizzativo.

E’ stata contestata dai consiglieri Orsomando e De Angelis una riunione assembleare con i commercianti da tenersi al Granarone per fare il punto della situazione e come al solito, spropositata e piena di ingiurie è stata la replica del sindaco Pascucci che non ha perso l’occasione per definirli ancora una volta sciacalli e sabotatori. Ci rendiamo conto che per attitudini caratteriali che sono emerse principalmente nel secondo mandato, si sarebbe preferito un metodo di gestione del potere meno controllato e più tendente al reverenziale più che alla ricerca della verifica che con eccelsa arte comunicatoria, è sempre tornata a vantaggio di chi spavaldamente ha gestito fatti e danari pubblici con una disinvoltura inusuale in un sistema soggetto ai controlli incrociati tipici dei sistemi democratici.

Al di là di questo c’è da dire comunque, che a livello di opinione pubblica, le risposte attese dall’amministrazione comunale sono quelle relative, per quelle che sono le sue competenze, al sicuro disagio sociale che le restrizioni dovute al contenimento de coronavirus provocherà. Alle famiglie, alle aziende locali che avranno bisogno di essere sostenute. Allora, esiste un piano di emergenza? Gli assessorati interessati, per esempio Scuola e Servizi Sociali, sapranno che fare? La vicinanza del sindaco e di alcuni membri della Giunta e del Consiglio, a Nicola Zingaretti, contagiato per sua stessa ammissione, comporterà paralisi governative come conseguenza di volontarie quarantene? Ricordiamoci che insieme ne usciamo, ma insieme.